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API, ALLARME DAGLI USA: POPOLAZIONE IN DIMINUZIONE E RACCOLTA DEL MIELE IN CALO DEL 90%. A DIRLO UNO STUDIO DEL “GEOLOGICAL SURVEY’S PATUXENT WILDLIFE RESEARCH CENTER” DEL KANSAS, CHE PUNTA L’INDICE, ANCORA UNA VOLTA, SUI NEONICOTINOIDI

È di nuovo emergenza api, e questa volta l’allarme arriva dagli Stati Uniti dove, come nel 2006, uno studio registra una preoccupante diminuzione del numero di questi insetti. L’indagine, condotta dal “Geological Survey’s Patuxent Wildlife Research Center” del Kansas, dimostra che il numero della popolazione e delle specie di api sono in diminuzione, e gli apicoltori americani hanno denunciato una diminuzione nella raccolta del miele fino al 90%.

Ma il pericolo non è solo legato alla diminuzione del raccolto del miele quanto piuttosto alla diminuzione dell’attività di impollinazione svolta dalle api, che mette a rischio la riproduzione delle piante con un effetto domino che si ripercuote su tutta la filiera. La diminuzione del numero delle api sembra sia provocata, ancora una volta, dall’uso di insetticidi neonicotinoidi, di cui gli agricoltori statunitensi fanno largo uso e che invece sono stati temporaneamente vietati in Europa, dove la produzione di miele è di 200.000 tonnellate l’anno con per un valore di 14,2 miliardi di euro . Ma nonostante il bando di questi insetticidi anche nel vecchio continente le api non se la passano bene.

Il fenomeno della loro diminuzione è avvertito un po’ ovunque e diverse si ritiene che siano le cause, dall’uso dei pesticidi allo stress subito da questi insetti quando entrano in contatto con le moderne metodologie di produzione applicate in agricoltura. In uno studio dell’Università britannica di Sterling, la diminuzione delle api è da imputare ai pesticidi che provocano la diminuzione delle api regina, mentre l’Inra - Istituto Nazionale per l’Agricoltura francese, afferma che sempre i pesticidi provocherebbero disturbi nell’orientamento degli insetti che, una volta in volo, non riuscirebbero più a ritrovare la via di ritorno all’alveare.

Secondo l’indagine Apenet, recentemente condotta da Cra-Api, il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, in Italia ci sono 1.100.000 alveari, curati da circa 75.000 apicoltori per un valore economico stimato in circa 1 miliardo e mezzo di euro all’anno, da cui dipende la vita dell’84% delle piante e del 75% di quelle di interesse alimentare. Un comparto importante che ora teme la scadenza della moratoria sull’uso agricolo dei pesticidi nicotinoidi, fissata per il prossimo giugno.

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