L’ape non è una “mucca cui mungere il miele”, ma una creatura talmente sensibile - se non addirittura intelligente - da saper orientare scelte e politiche ambientali, prima ancora che agricole. E quando le api muoiono è segno che territorio e ambiente ci stanno lanciando segnali ai quali non possiamo più dirci indifferenti. Per comprendere meglio questi meccanismi e per far chiarezza sulle impreviste scomparse e mortalità di api, che stanno destando allarme in alcune aree il mondo, la Federazione Apicoltori Italiani (Fai), ha organizzato un convegno nazionale “Api & Clima - Quali conseguenze per l’apicoltura, l’agricoltura e l’ambiente”. L'invito che la Fai lancia agli apicoltori, agli agricoltori e all’opinione pubblica, è a Piacenza, il 4 marzo, ad APimell, la fiera nazionale dell’apicoltura. Confagricoltura, assieme ai Ministeri delle Politiche Agricole e dell’Ambiente, sottolineano l’importanza della salvaguardia dell’ape italiana per l’agricoltura e la tutela delle biodiversità. Guido Caroselli, meteorologo, Giorgio Celli, etologo, Marinus Sommeijer, botanico della Commissione internazionale Ambiente e Flora mellifera dell’Apimondia, ne discuteranno con Raffaele Cirone, presidente della Federazione Apicoltori Italiani.
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