Infesta gli alveari, si nutre di polline e miele e costringe le api a fuggire via: è un minuscolo scarabeo, ma rappresenta una delle più gravi minacce che lapicoltura italiana si sia mai trovata ad affrontare. E scattato anche nel nostro Paese, oltre che in tutta Europa, lallarme per il piccolo scarabeo degli alveari (Aethina tumida), un parassita che ha già provocato danni enormi negli Stati Uniti, in Australia ed in Egitto.
I nostri apicoltori sono già allertati, e hanno convocato i loro stati generali ad Arona, sul lago Maggiore, dove dal 18 al 23 gennaio 2005 si terrà il Congresso dellApicoltura professionale italiana, per discutere di questa nuovo pericolo.
Il coleottero, originario del Sud Africa, è già sbarcato nel continente europeo: sono stati infatti recentemente trovati degli esemplari in Portogallo e in Francia, in seguito ad una importazione di api provenienti dagli Stati Uniti. Gli alveari infestati sono stati distrutti, ma il pericolo rimane. Questo episodio fa capire come lunica misura in grado di ridurre le probabilità della sua introduzione sia bloccare larrivo di api dai Paesi in cui è stata segnalata la presenza. L'importazione di api vive (regine e sciami) da queste aree può considerarsi un rischio non trascurabile per le nefaste conseguenze che avrebbe su tutto il settore dellapicoltura e sullindotto agricolo: a questo proposito è necessaria unazione di responsabilizzazione dell'intero settore sui possibili danni derivanti dallimportazione di materiale apistico da altri Paesi.
Ma cosa fa il piccolo scarabeo? Le sue larve, una volta penetrate nellalveare, si nutrono di miele, polline e uova, e scavano gallerie nei favi distruggendoli (sono state contate fino a 30.000 larve per alveare). Lape italiana (razza Ligustica), a differenza della razza del Sud Africa che convive con il piccolo scarabeo, non possiede strumenti di difesa: la colonia si indebolisce fino al collasso, e se linfestazione diventa pesante, le api possono essere indotte ad abbandonare il loro alveare.
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