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Apicoltura: sugli antibiotici novità in arrivo dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità

Un’importante novità è in arrivo per gli apicoltori: il ministero della Salute sta per varare una circolare, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, nella quale si viene in soccorso a tutto il settore apistico per dare una svolta al problema antibiotici. Di cosa si tratta? E’ prevista una fase di conversione per tutti gli apicoltori che vogliono farla finita con gli antibiotici. Così sarà tollerato un residuo minimo di antibiotici nel miele (si pensa a un livello di 15-20 ppb?), misurabile in base alla quota minima che oggi le strumentazioni di rilevazione misurano. Ma attenzione, subito dopo si tornerà al residuo zero. E’ comunque una apertura che mette fine a uno scriteriato “guardia e ladri” nel rapporto fra Istituzioni e Apicoltori: si accorda fiducia a chi vuol cambiare.
“Si sta per varare una strategia più morbida sui livelli di antibiotici presenti nel miele per venire incontro agli apicoltori che intendono venirne fuori e farla finita con un metodo apistico mediante il quale si poteva usare di tutto in alveare. In parole povere, il ministero della Salute ha deciso di aiutare gli apicoltori in difficoltà attuando una linea improntata su una maggiore tolleranza. Subito dopo, però, si tornerà a diminuire i livelli perché gli antibiotici rappresentano un grave danno per la salute umana e animale, senza risolvere i problemi della peste americana. La cosa più giusta è tenere, finita la fase di conversione, ferma la barra sul residuo zero. Ho fiducia negli apicoltori e a loro dico di puntare tutto sulla qualità per garantirsi un futuro produttivo” ha dichiarato ad Apitalia il dottor Giorgio Camponi, Direttore generale del Segreteriato Nazionale per la Valutazione del Rischio nella Catena Alimentare (ministero della Salute).
Un grosso successo questo per Apitalia che si è fatta promotrice presso le autorità sanitarie di una linea più soft sugli antibiotici. Una precisazione. Siamo sempre per il residuo zero ma riteniamo non sia giusto criminalizzare gli apicoltori che vogliono farla finita con gli antibiotici e che sino ad oggi non sono mai stati aiutati nella loro lotta contro la peste americana. Con questa decisione finisce la criminalizzazione dell’apicoltura. Le Istituzioni, sollecitate, vengono in aiuto dell’apicoltura e lo fanno traghettandola verso la qualità. Maggiore qualità si coniugherà, statene certi, con maggiore commercializzazione. Non facciamoci sfuggire l’occasione.

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