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LEGGE IN VIGNA

Appaltare a servizi esterni la “semplice” vendemmia manuale è illecito. Il caso in Francia

Roberto Caponi (Confagricoltura): “in Italia non è vietato espressamente, ma se è solo manodopera poco professionalizzata l’appalto non è “genuino””
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Appaltare a servizi esterni la “semplice” vendemmia manuale è illecito. Il caso in Francia

Trovare manodopera in vigna è sempre più difficile, in tutto il mondo. E per molte operazioni, dalla potatura alla vendemmia, sempre più aziende, gioco forza, devono ricorrere al contoterzismo o comunque ad appaltatori di servizi esterni, affidandosi spesso a cooperative formate e gestite per lo più da stranieri, che non sempre, nel tempo e dopo i controlli dei diversi ispettorati del lavoro e delle forze dell’ordine, si rivelano in regola e virtuose. Con un danno, in questi casi, in primis per i lavoratori, in solido, ma anche, a livello di immagine e morale, anche per le aziende che in buona fede vi si affidano. In ogni caso, in Francia, ed in particolare nel dipartimento di Vaucluse, nell’area della Provenza, ora si stringe la vite sul fatto che sia “illecito” affidarsi a fornitori di servizi esterni per la “semplice” vendemmia manuale. Così ha stabilito la Direzione dipartimentale dell’Occupazione, del Lavoro e della Solidarietà (Ddets), riporta il magazine francese “Vitisphere”, secondo cui per giustificare l’affidamento del lavoro ad un prestatore di servizi è necessario che questo fornisca un know how tecnico, mentre per tagliare un grappolo e raccogliere l’uva manualmente, secondo le autorità di Vaucluse, non è richiesta nessuna competenza particolare, così come per legare o piantare una vite, a differenza, per esempio, della potatura.
Un’interpretazione che peraltro si è concretizzata con dei controlli in vigna, e una multa ad un produttore che si era affidato a servizi esterni per la vendemmia, nello scorso settembre, a cui è stato contestato di aver utilizzato illecitamente manodopera esterna, cosa punibile con una multa fino a 30.000 euro e due anni di carcere. E secondo quanto riporta ancora “Vitisphere”, sarebbero stati segnalati, dal 2019 ad ora, diversi casi simili, anche nella Valle del Rodano, ed in particolare nella zona di Châteneuf-du-Pape, fino ad oggi nella maggior parte dei casi risolti con un richiamo al rispetto della norma da parte delle autorità. Ovviamente, la cosa sta scatenando polemiche e dibattito. “Già nel 2019 abbiamo contattato il Ddets e siamo rimasti sorpresi da questa situazione”, afferma Jessica Payeras, direttrice del sindacato dei viticoltori di Châteauneuf-du-Pape. “La fornitura di servizi è sempre esistita e, fino ad ora, l’amministrazione non ha visto alcun problema in questo”.
Il Ddtes, dal canto suo, in una nota ministeriale ha detto ai viticoltori, di rivolgersi a France Travail, servizio della Repubblica di Francia che fa incontrare domanda e offerta di lavoro, ed alle agenzie di lavoro interinale per trovare vendemmiatori. Ma “A Châteauneuf-du-Pape, non meno di 300 aziende agricole hanno bisogno di raccoglitori contemporaneamente”, e France Travail non sa come soddisfare questa esigenza, né lo sa alcuna agenzia di lavoro interinale”.
Una questione spinosa, dunque, quella che prende forma tra i vigneti di Francia. Ma in Italia, dove le aziende vivono gli stessi problemi di reperimento della manodopera, come stanno le cose? WineNews lo ha chiesto a Roberto Caponi, direttore Area Politiche del Lavoro Confagricoltura, la più grande organizzazione datoriale dell’agricoltura italiana. Con il quale, nei mesi scorsi, avevamo già affrontato il tema, sempre presente, della mancanza di manodopera non solo in vigna, ma in tutti i settori dell’agricoltura italiana. “L’appalto di servizi esterni è possibile anche in agricoltura, ovviamente. Ma se si limita al semplice reperimento di manodopera poco professionalizzata, se per esempio si tratta solo di raccolta delle uve a mano, non ci sono mezzi meccanici coinvolti, si rischia che un eventuale contratto di appalto non sia considerato “genuino”. Diciamo che la legge italiana non vieta la cosa espressamente, ma si deve essere attenti e rigorosi quando si appaltano servizi all’esterno, che non possono essere il semplice reperimento di manodopera scarsamente professionalizzata”..
Ma il tema, certamente, è molto delicato, soprattutto in un quadro in cui le aziende fanno sempre più fatica a trovare personale, soprattutto in un periodo che richiede un impiego intenso di manodopera come quello della vendemmia.

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