Architettura e vino sono due mondi sempre più vicini ed intrecciati, un binomio rafforzato negli anni dall’opera dei più famosi archistar, da Renzo Piano a Botta, capaci di reinventare il concetto di cantina, coniugando progetti avveniristici ad efficienza tecnologica. Proprio nell’ottica dell’innovazione, torna, con l’edizione n. 2, il Premio Internazionale di progettazione “Spazio diVino”, la competizione promossa dal Consorzio Vino Chianti e dal Gambero Rosso, che ha premiato i progetti migliori in due diverse categorie, scelti da una giuria di cui fanno parte Patrizia Colletta, Serena De Marsanich, Caterina Gargari, Nathalie Grenon, Zaira Magliozzi, Paola Persi, Alfredo Pirri e Virginia Rossini, in base alla qualità delle soluzioni innovative, all’ecocompatibilità e alla qualità degli interventi, all’espressività linguistica del dialogo tra la cultura del vino e quella architettonica ed al confronto con le componenti paesistiche del territorio.
Il miglior progetto di un percorso lungo le strade del Chianti, in cui i partecipanti dovevano individuare e qualificare punti significativi di sosta, anche attraverso il contributo di un’opera d’arte, e momenti d’incontro e scambio lungo le strade del vino, è quello (nella foto) firmato da Federico Mentil, Gaetano Ceschia, Marco Cellini, Placido Luise e Giulia Pecol, capace di “spazializzare lo sguardo dell’enoturista, ricorrendo al tracciato di una strada ferrata preesistente. Questa strategia - si legge nelle motivazioni - permetterà di alternare movimento e sosta proponendo differenti sguardi. Tali sguardi verranno ulteriormente modificati grazie all’utilizzo degli specchi, che potranno restituirci frammenti del paesaggio, evitandone così una visione fin troppo unitaria. Focalizzando il giudizio positivo sulle intenzioni generali si suggerisce di progettare meglio nel dettaglio tale particolarità,ricercandone un maggiore aspetto dinamico”.
Per i migliori componenti d’arredo di un “Chianti Store”, inteso come progetto di interior design per locali che identifichino il Consorzio Vino Chianti, in Italia e all’estero, sono stati invece premiati Andrea Dalmasso e Juliana Macarena Gonzalez Ricaurte, “per la coerenza rispetto alle indicazioni espresse nel bando, per la versatilità dello spazio nelle sue diverse configurazioni e per l’importanza e la centralità data al prodotto vino”.
Una menzione d’onore, poi, è stata riconosciuta ad un altro progetto di un percorso lungo le strade del Chianti, firmato da Massimo Zanelli, Laura Battistoni, Andrea Florini, Francesca Gentili, Laura Goracci e Marco Pantosti, “per il carattere innovativo dell’idea progettuale, non tanto nella sua configurazione architettonica quanto nella proposta di utilizzare la “musica” quale elemento artistico. Particolarmente interessante è l’uso del sistema Arduino nella progettazione della piastra sonora, al fine di accompagnare il visitatore nella conoscenza del territorio, delle stagioni, dei “2 suoni del vino” attraverso l’ascolto di musiche appositamente composte”.
Nella categoria dedicata agli under 35 ed all’l’ideazione di un design riconoscibile per i punti di degustazione all’interno delle 2.500 cantine consorziate, invece, nessuno dei progetti presentati è stato ritenuto all’altezza.
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