
Nella contaminazione - per fortuna - sempre più frequente tra i diversi simboli del made in Italy, come la moda e l’enogastronomia, l’ultimo rumor è quello che vede il più grande stilista italiano investire sul più famoso locale italiano. È quello che, circola in Versilia, dove, nei giorni scorsi, lo ha appreso anche WineNews, e che, in queste ore, sta facendo il giro dei media mondiali, e che vede il maestro della moda italiana Giorgio Armani interessato a rilevare la mitica La Capannina di Franceschi di Forte dei Marmi, la discoteca più antica al mondo, aperta da Achille Franceschi nel 1929 e ancora in attività grazie alla famiglia Guidi, simbolo di eleganza e divertimento all’italiana, in cui anche il food & wine ha da sempre un ruolo da protagonista.
Lo stilista non conferma e non smentisce l’indiscrezione di fashionmagazine.it e dei media locali, mentre si parla di una cifra attorno ai 12 milioni di euro, ma anche del fatto che Armani non sarebbe l’unico interessato, ma ci sarebbe anche una cordata di imprenditori italiani e stranieri. E, soprattutto, che ci sarebbe un motivo del tutto particolare dietro all’interesse del grande imprenditore della moda italiana per l’iconico locale, simbolo della Versilia, e che sarebbe legato ai ricordi dello stilista al Forte ed a La Capannina, dove, negli Anni Sessanta, avrebbe conosciuto Sergio Galeotti, architetto e stilista co-fondatore del marchio Giorgio Armani.
La Capannina è da sempre, non solo la meta per eccellenza di chi ama ballare a partire dai vip più famosi: vi si sono esibiti artisti come Édith Piaf e Patty Pravo, da Ray Charles a Peppino di Capri, da Fred Bongusto a Gloria Gaynor; tra i suoi tavoli si sono seduti intellettuali come Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti e Primo Levi, e hanno ballato molti nobili, come i Della Gherardesca dalla vicina Maremma, e industriali, dagli Agnelli ai Barilla, dai Marzotto ai Moratti, tra aperitivi al tramonto e cocktail che hanno fatto la storia della mixology italiana come il Negroni, dagli anni del boom economico agli Anni Novanta di film-cult come “Sapore di mare” di Carlo Vanzina, con Jerry Calà. Senza dimenticare la cucina italiana e i suoi chef più famosi, e il vino italiano e le sue cantine più note, da anni “di casa” nella sua pista grazie a “A tavola sulla Spiaggia”, storico evento che celebra il rito del “pranzo in bagno”, con il Concorso internazionale di enogastronomia, ideato da Gianni Mercatali, “una vita da comunicatore di cibo, vino e stile di vita” (come raccontano nel volume firmato a quattro mani il “Gastronauta” Davide Paolini “A tavola vista mare”).
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