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È LA VENDEMMIA N. 9

Arriva l’annata 2020 di Gorgona, il Cru “del riscatto” che nasce nell’ultima isola-carcere d’Europa

Vermentino e Ansonica, è il frutto del progetto di Frescobaldi con i detenuti, “che non finisce mai di regalare emozioni” dice Lamberto Frescobaldi

C’è fermento a Gorgona, dove l’aria che si respira in questi giorni tra i vigneti dell’ultima isola-carcere d’Europa non arriva solo dal mare, ma è quella del riscatto. E profuma di vino. Accanto alle inconfondibili note mediterranee, floreali e fruttate, la nuova annata 2020 del Gorgona, presentata oggi, ha il “sentore” della speranza, racchiuso nella bottiglia dello speciale Cru di Vermentino e Ansonica, frutto del progetto sociale di Frescobaldi nato nel 2012 in collaborazione con la Direzione della Casa di reclusione presente da oltre 150 anni (dal 1869, ndr) nella “perla” dell’arcipelago toscano. È la vendemmia n. 9, l’ottava Tenuta Frescobaldi, ma ogni anno nella Colonia penale l’attesa di ogni nuova annata, è grande perché il vino che viene prodotto dai detenuti con la supervisione degli agronomi e degli enologi della griffe nel vigneto di poco più di due ettari, regala loro un’altra possibilità per riavvolgere il nastro della vita e credere nel domani: passare il tempo dell’ultimo periodo di pena lavorando a contatto con la natura e imparando un mestiere che faciliti il reinserimento nella realtà lavorativa e sociale.
“Abbiamo l’opportunità unica di vivere quest’isola straordinaria da quasi un decennio - spiega Lamberto Frescobaldi, presidente della Marchesi Frescobaldi - questo progetto ci rende ogni anno più orgogliosi, e siamo arrivati alla nona annata. Qui a Gorgona nei profumi e nei sapori c’è tutto: l’amore per l’isola, la cura e la passione dell’uomo, la speranza di una vita migliore, l’influenza del mare e l’ambiente straordinario che danno vita a un vino inimitabile ed esclusivo simbolo di speranza e libertà. In una parola c’è “l’essenza” di questa terra e di un progetto che non finisce mai di regalare emozioni”.
L’etichetta di Gorgona è “l’edizione straordinaria” dell’isola di cui racconta ogni anno un aspetto differente. Avvicinarsi a Gorgona significa scoprire biodiversità uniche, una folta macchia mediterranea, il mare incontaminato, ma anche fortificazioni, testimoni di antiche civiltà e una piccola chiesa edificata all’inizio del XVIII secolo dai certosini, dedicata a San Gorgonio. L’etichetta Gorgona 2020 ci racconta della rocca e delle torri presenti sull’isola: sulla costa occidentale, scoscesa e frastagliata, sorge possente la Torre Vecchia, un imponente maniero pisano o meglio definibile “una rocca”, rivestito di pietra locale, ora diroccato, edificato tra l’XI e il XIII secolo che aveva lo scopo di presidiare il tratto di mare verso la Corsica e di difendere i monaci dalle frequenti incursioni piratesche; sul lato opposto dell’isola, verso il Continente, nella cala dello scalo, il porticciolo dei pescatori è dominato dalla Torre Nuova, una fortificazione medicea del XVII secolo che completava il sistema di difesa marina. Ma sull’isola si trovano anche due torri rossastre erette alla fine del XIX secolo per sorvegliare i movimenti sulla terra ferma: al limitare della pineta, vicino ai vigneti, c’è la Torre dell’Orologio, il cui nome è ispirato alla meridiana posta sul fianco della costruzione e, verso Cala Scirocco, la Torre Garibaldi.
La stagione 2020 sull’isola Gorgona è stata caratterizzata da un inverno con piogge frequenti, ma con temperature mai rigide, perché costantemente mitigate dalle brezze marine. La vite ha cominciato il suo ciclo vegetativo con il consueto anticipo che contraddistingue l’isola, germogliando nella prima settimana di marzo. Una primavera particolarmente gradevole, con giornate miti e soleggiate, ha favorito lo sviluppo vegeto-produttivo delle piante, accompagnandole verso un’estate che si è rivelata leggermente più fresca rispetto alle annate precedenti. Le temperature sono andate innalzandosi dalla fine luglio, tuttavia il microclima dell’isola, reso unico dalla presenza del mare, unito ad isolati eventi piovaschi, ha permesso che i grappoli arrivassero al periodo di raccolta in perfetto stato fisiologico e sanitario. Un settembre altrettanto soleggiato ma sempre ventilato, ha infine fatto sì che le uve sviluppassero una buona maturità polifenolica, corredata da un profilo aromatico intenso ed elegante.
Gorgona 2020 esprime una grande mediterraneità, con tutto il calore del sole che bacia l’isola e la freschezza delle brezze marine che soffiano costantemente. Il suo è un color giallo paglierino carico di riflessi dorati. Il bouquet è un elegante connubio di note mediterranee, floreali e fruttate. I sentori di macchia mediterranea che ricordano il cisto, l’elicriso, il lentisco ed il ginepro si combinano alla ginestra ed al ricordo di biancospino. Tra le note fruttate, evidenti i sentori di frutti esotici, quali abacaxì e maracuja ma anche quelle agrumate di bergamotto. Al palato meravigliose la sapidità e la freschezza che si intrecciano in un magico equilibrio, ancor più accentuato dalla morbidezza iniziale e da un’estrema eleganza che accompagna durante tutta la degustazione. Come tutte le annate, anche la 2020 si manifesta come un ulteriore strepitoso capitolo della storia di Gorgona. Gorgona porta colui che lo assaggia a respirare e ad assaporare le storie che solo questa piccola grande isola ed i suoi abitanti possono raccontare.
Dalla vendemmia 2015 è nato anche il Gorgona Rosso, da alcuni filari di Sangiovese e Vermentino Nero, coltivati in agricoltura biologica ed affinati poi in Orcio in terracotta. Oggi il vigneto ha un’estensione di quasi due ettari e mezzo, di cui uno iniziale riportato in produzione da Frescobaldi ed un secondo impiantato nel 2015. Dal vigneto di Vermentino e Ansonica nasce la produzione limitata e biologica di Gorgona bianco: solo 9.000 bottiglie. Un vino che, grazie anche a tanti testimonial, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha ricevuto la Magnum numero “0” dallo stesso Lamberto Frescobaldi, ad Andrea Bocelli, che ha voluto realizzare il testo e firmare l’etichetta della vendemmia 2013, da Simonetta Doni dello Studio Doni & Associati, tra i pochissimi studi grafici internazionali specializzati nel design di etichette di vini che ogni anno partecipa donandogli la veste grafica, a Giorgio Pinchiorri, patron della tristellata Enoteca Pinchiorri, che contribuisce con la sua cucina esclusiva a promuovere il patrimonio enogastronomico della Gorgona, fino ad Argotractors, società del Gruppo Argo che ha donato un trattore da vigneto per le attività da svolgere sull’isola, nel giro di 7 anni ha conquistato i mercati internazionali, da New York a Tokyo, e soprattutto i cuori di chi ha avuto la fortuna di assaggiarlo.

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