Hong Kong, la piazza più calda delle aste enoiche, e Londra, punto di riferimento dei collezionisti di tutta Europa, si prendono una “pausa”, ed il bilancio del terzo trimestre 2019, per le vendite all’incanto, segna una brusca frenata. Nulla di preoccupante, a meno aste non può che corrispondere un calo degli introiti per il settore, che perdono infatti il 16% sullo stesso periodo di un anno fa, passando da 70,4 a 59,9 milioni di dollari, con il periodo luglio-settembre che si conferma, come da tradizione, il più dormiente. In controtendenza il fatturato delle aste enoiche in Usa, che crescono dell’8%, da 36,1 a 39,1 milioni di dollari, mentre Hong Kong passa da 26,3 a 15,5 milioni di dollari e Londra da 7,9 a 4 milioni di dollari. A scendere è anche il prezzo medio per lotto, indice evidentemente di un calo della qualità stessa delle bottiglie sotto il martello. In Usa si passa da 4.500 a 3,000 dollari a lotto, ad Hong Kong da 8.789 a 2.886 dollari a lotto ed a Londra da 3.022 a 1.850 dollari a lotto, con un record peculiare, che non arriva dal mondo del vino ma da quello della birra: due lattine della Felinfoel Brewery, risalenti al 1936, sono state battute dalla Chiswick Auctions di Londra alla cifra record di 2.270 sterline.
Aspettando l’ultimo trimestre dell’anno, il magazine Usa “Wine Spectator” ha fatto anche un tra le vendite più rilevanti delle case più importanti durante il periodo luglio-settembre. A partire da Acker, che a settembre a New York ha messo insieme 7 milioni di dollari con 1.549 lotti, cui aggiungere 5,8 milioni di dollari dell’asta di Hong Kong, con sei bottiglie di Domaine de la Romanée-Conti Romanée-Conti 2005 che hanno raggiunto i 116.000 dollari. Il record dei fatturati è però di Hart Davis Hart, che con l’enorme vendita di 3.960 lotti, tutti venduti, ha fatturato 11,1 milioni di dollari, con tre magnum di Domaine de la Romanée-Conti Romanée-Conti 2004 battute a 89.625 dollari. La collezione del wine writer Mark Golodetz, battuta da Heritage Auctions, invece, ha fruttato 3,1 milioni di dollari, con il “solito” top lot: 3 bottiglie di Domaine de la Romanée-Conti Romanée-Conti 2016 a 52.980 dollari. Sotto il martello di Sotheby’s spicca quindi l’ultima tranche della “Welcome to Don Stott Day”, che ha raggiunto i 5,9 milioni di dollari: lotto più caro le 10 bottiglie di Domaine Armand Rousseau Chambertin 1991 a 99.200 dollari. Infine, Zachy’s, che ha raggiunto i 7,3 milioni di dollari con le aste di Silicon Valley e Chicago: proprio dalla “Windy City” arriva la notizia più lieta per i fine wine del Belpaese, con una cassa di Barolo Monfortino 1990 di Giacomo Conterno aggiudicata alla cifra record di 32.110 dollari.
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