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UNDERWATER WINE

“Audace”, il Prosecco Doc Trieste Serena Wines 1881 e Parovel 1898 affinato sott’acqua

6.492 bottiglie inabissate a 20 metri di profondità nel Golfo di Trieste, cullate per 4 mesi dalla Bora e dallo Scirocco

Affinare il Prosecco Doc Trieste nel suo Golfo, utilizzando l’esperienza di un grande gruppo come Serena Wines 1881 e l’estro di una azienda del Carso come Parovel 1898: è il sogno, diventato realtà, da due famiglie di amici dedite da storicamente alla produzione di vino. Si chiama “Audace”, ed è un viaggio che dalle colline del Carso, 4 mesi fa, ha portato 6.492 bottiglie di Prosecco Doc Trieste a 20 metri di profondità nel Golfo di Trieste per affinarsi e maturare, con parametri straordinariamente peculiari: la temperatura, la salinità, la concentrazione di ossigeno disciolto, la presenza di fosfati, silicati, nitriti, nitrati e clorofilla. Tutti questi parametri naturali mutano con le stagioni e con il passaggio dei venti, garantendo al vino unicità gustativa e caratteriale.

La Bora e lo Scirocco generano importanti oscillazioni sub-inerziali che contribuiscono al continuo movimento delle bottiglie e questo continuo cullare ha portato ad un’evoluzione singolare e straordinaria. In una piccola area di 67 metri quadrati, in concessione demaniale, sul fondo dello specchio acqueo in Punto Franco Nuovo è stata ricreata questa cantina subacquea che ha ospitato 14 casse in acciaio per 4 mesi. Gli unici esseri viventi a controllare l’affinamento sono stati i pesci, i molluschi, le stelle marine e qualche esperto subacqueo che ha verificato l’integrità delle bottiglie.

Curiosamente, l’anno della prima bottiglia “Underwater Wine” rappresenta due importanti anniversari, coincidenze se vogliamo, che si palesano nei primi passi del progetto: nel 1821 (200 anni dalla vendemmia 2021 in affinamento sottomarino) lungo la costiera triestina si produceva per la prima volta il Prosecco con il metodo tradizionale di rifermentazione in bottiglia. Nel 1922 (100 anni fa), il molo San Carlo cambiava il proprio nome in “Audace” in ricordo dell’approdo della prima nave militare italiana, il celebre cacciatorpediniere.

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