Dalle vigne vulcaniche dell’Etna, dove il Carricante e il Nerello Mascalese si esprimono in tutta la loro eleganza minerale, ai cru collinari delle Langhe, dove il Nebbiolo traduce il tempo in materia viva, Barolo ed Etna condividono una medesima filosofia produttiva: la fedeltà al territorio, il rispetto dei vitigni autoctoni, la tensione costante verso l’eccellenza. Ora due delle regioni vinicole più iconiche d’Italia, il Piemonte e la Sicilia, si incontrano a Parigi per un evento straordinario dedicato all’eccellenza del Belpaese: domani, 4 novembre, al Pavillon Wagram, il Consorzio di Tutela dei Vini Etna Doc, il Consorzio di promozione I Vini del Piemonte e la Strada del Barolo e Grandi vini di Langa presentano l’edizione n. 1 di “Barolo & Etna”, degustazione esclusiva che riunisce 30 produttori - 15 dell’Etna e 15 del Barolo - in un’unica grande occasione di dialogo e confronto tra due terroir simbolo della cultura enoica italiana.
L’incontro, riservato a professionisti del vino, giornalisti e importatori francesi, patrocinato dal Consolato Generale d’Italia a Parigi, nasce dal desiderio di affermare un nuovo racconto del vino italiano fondato su cooperazione, consapevolezza e autorevolezza. Durante la giornata i partecipanti potranno scoprire le due denominazioni attraverso una walk around tasting con oltre 150 etichette in degustazione e due degustazioni dedicate ai professionisti di settore condotte da Alexandre Fréguin, Miglior Sommelier del Regno Unito 2018. Sponsor dell’evento l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che porterà assaggi di Tartufo Bianco d’Alba in degustazione durante la press dinner serale.
A rappresentare l’Etna a Parigi saranno 15 tra le più autorevoli cantine del vulcano: Ammura, Quantico Vini, Pietradolce, Tenute Nicosia, Cantine di Nessuno, Girolamo Russo, Nibali Domenico, Benanti Viticoltori, Cottanera, Tenuta delle Terre Nere, Graci, Murgo, I Custodi delle Vigne dell’Etna, Federico Graziani e Tenute Bosco. L’area di produzione del Barolo sarà rappresentata da altrettante aziende provenienti dai principali comuni della Docg: Arnaldo Rivera, Casa Baricalino, Ciabot Berton, Diego Morra, Ettore Germano, G.D. Vajra, Le Strette, Mario Marengo, Monchiero F.lli, Negretti Vini, Olivero Mario, Parusso, Podere Ruggeri Corsini, Rocche Costamagna, Viberti. Le aziende produttrici daranno vita a un itinerario sensoriale e culturale che racconta la grande diversità della viticoltura italiana e la sua capacità di innovare restando fedele alle origini.
“Il Barolo e l’Etna rappresentano due vertici della viticoltura italiana - dichiara Francesco Cambria, presidente del Consorzio Etna Doc - mondi lontani che si incontrano per affermare una stessa idea di eccellenza, autenticità e visione. Questa alleanza è un segno forte del nuovo modo di raccontare il vino italiano: non più in competizione, ma in dialogo costruttivo, capace di generare autorevolezza e sfidare il contemporaneo con la forza delle radici”.
“Siamo fermamente convinti che fare squadra sia l’unica strada vincente, specialmente sul piano internazionale - spiega Lorenzo Olivero, presidente della Strada del Barolo e Grandi Vini di Langa - la collaborazione avviata tra la Strada del Barolo e il Consorzio Etna Doc ne è un esempio lampante: due territori distanti, ma uniti da una missione comune di eccellenza e autenticità. Abbiamo già avuto moltissime occasioni di scambio e collaborazione con visite reciproche e degustazioni entusiasmanti che arricchiscono entrambi i nostri brand di pregio. Questo spirito di unione è fondamentale quando ci presentiamo in piazze strategiche come Parigi. La capitale francese, essendo una delle città più visitate al mondo, è un vero magnete per il turismo internazionale. Promuovere i nostri fine wines italiani qui non significa solo raggiungere il mercato locale, ma anche un vasto pubblico globale di appassionati e potenziali acquirenti”.
Un punto di vista confermato anche da Nicola Argamante, presidente del Consorzio di Promozione I Vini del Piemonte: “Parigi non è solo una piazza strategica, è un banco di prova di altissimo livello per i nostri vini di eccellenza. Il pubblico parigino vanta una cultura del vino e un’eccezionale competenza che si traduce in una grande apertura verso etichette di qualità con una storia e un’identità ben definite. La scena ristorativa in particolare è un canale fondamentale per i fine wines: con un’impressionante concentrazione di ristoranti stellati, bistrot di alta qualità e innovativi wine bar, c’è una domanda continua di proposte che possano elevare le carte dei vini. In questo contesto dinamico, i nostri vini italiani di pregio, grazie alla loro versatilità e al loro appeal, stanno guadagnando sempre più spazio. Affiancano e talvolta superano le proposte locali, anche in ragione di una maggiore competitività che ci rende particolarmente attrattivi”.
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