Celebre soprattutto per il “Beaujolais Nouveau”, il territorio del Beaujolais è uno dei meno blasonati di Francia, ben lontano dai valori economici di Bordeaux, Borgogna e Champagne. Ma al tempo stesso, è uno dei più “pop”. E nel 2021, secondo i dati diffusi da “interbeaujolais”, l’interprofessione del territorio, nell’assemblea (il 27 gennaio), le vendite sono tornate a crescere, del +14% sul 2020.
Le ragioni, secondo il presidente Daniel Bulliat, riporta “Vitisphere”, sono da ricercare in “una nuova generazione di consumatori, senza idee preconcette, che apprezza i nostri vini. La domanda aumenterà nei prossimi anni e dobbiamo fare in modo che le superfici rimangano sufficienti per soddisfare le loro aspettative”. Perchè il rischio, nel territorio, è che la produzione diminuisca come effetto collaterale di un passaggio generazionale tutt’altro che complesso, tanto che Bulliat ha lanciato un appello “a giovani e meno giovani affinchè vengano a stabilirsi nel Beaujolais”. Un tema, questo, già affrontato nel piano di azione lanciato nel luglio 2021, e che guarda alla fine del 2023.
Marc Robin, consigliere dei nuovi produttori di vino alla Camera dell’Agricoltura del Rodano, ha diffuso cifre che confermano il senso di urgenza. Secondo un sondaggio condotto tra 144 viticoltori di più di 55 anni - pari al 18% di una popolazione stimata di 800, su un totale di 1.600 nella regione - la metà degli over 55 non sa quando andrà cesserà l’attività, avverte Robin. Una questione su cui la filiera va sensibilizzata, sottolinea Robin, e tanto più urgente perchè, per questioni demografiche e anagrafiche, “la metà dei viticoltori del Beaujolais uscirà dal settore entro 10 anni”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024