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NUMERI & TENDENZE

Bentornati in Italia, grazie al buon cibo ed al vino che riportano il turismo ai livelli pre-Covid

Come confermano, a WineNews, i turisti stranieri cercano soprattutto esperienze autentiche e da sogno con l’enogastronomia e il Belpaese non ha rivali

Mentre Roberto Bolle danza sullo sfondo del Colosseo a Times Square a New York, facendo sognare l’Italia ai milioni di persone che vi transitano (testimonial nella nuova campagna #Liveitalian di Enit, ndr), il Belpaese dà il bentornato ai turisti stranieri, con gli americani a trainare la ripresa del settore. E poiché siamo soliti “toccare” con mano le tendenze del momento quando si parla di enogastronomia, a dare a WineNews lo spunto per raccontare come il buon cibo ed il vino contribuiscono a riportare il turismo italiano ai livelli pre-Covid, è stato proprio un turista americano con il quale abbiamo viaggiato fianco a fianco in volo dall’Italia verso una nuova destinazione in Europa, dopo aver visitato il Belpaese. Sapendo che eravamo italiani, non solo ha “decantato” bellezze e virtù del nostro Paese, ma, smartphone alla mano, ci ha mostrato chiaramente quali sono in ordine di importanza: tra foto al ristorante e immagini di piatti, selfie in cantina e nei vigneti, la cucina e il vino a giudicare dagli scatti sono il ricordo più impresso, accanto all’arte, alla natura, agli eventi ed alle tradizioni, e quasi sempre insieme agli altri ingredienti del “Grand Tour” nella bellezza e “del piacere” in Italia, tra città d’arte, isole e campagna. Rappresentano l’essenza e l’emblema del nostro Paese, accanto alla genuinità, ed è evidente che su questo connubio si debba puntare in termini di valorizzazione e di comunicazione, a livello nazionale ed attraverso reti di promozione territoriale che possano supportarle. Perché sono il nostro “petrolio”, volendo stare sull’attualità, con un rapporto qualità-prezzo dell’offerta, nelle grandi città come nei piccoli borghi o direttamente nelle aziende, dall’osteria al ristorante stellato, che non ha rivali guardando ai competitor internazionali, e che rende l’Italia vincente.
Con le previsioni delle presenze di clientela nelle strutture ricettive italiane nell’estate 2022 in linea con i livelli pre-pandemia, stimate a +324% a giugno e +222% a luglio, in aumento sul 2021 anche rispetto a quelle registrate verso un campione di Paesi competitor, secondo un’indagine commissionata da Enit sull’andamento ricettivo, l’esordio dell’estate, sottolinea l’ad Enit Roberta Garibaldi, “ci ha riportato a sentori pre-pandemici e ad un futuro turistico con trend che pongono al centro la sostenibilità e il valore del viaggiare declinando elementi di personalizzazione dell’offerta”.
Nel trimestre luglio-settembre la spesa turistica degli stranieri in Italia stimata a 17 miliardi di euro stando ad uno studio di Confcommercio con Tra Consulting sulle previsioni degli arrivi di turisti stranieri in Italia per la stagione estiva 2022, tornerà ai livelli precedenti lo scoppio della pandemia. A trascinare la ripresa saranno 2,2 milioni di americani previsti in arrivo, che garantiranno una spesa complessiva di oltre 2,1 miliardi di euro, superiore del 20% al 2019. In arrivo anche molti canadesi, australiani e sudafricani, mentre è in lenta ripresa il mercato asiatico ed è praticamente azzerato per la guerra quello russo. Guardando ai turisti europei, torneranno soprattutto gli spagnoli (se ne prevede 1 milione, sui livelli di tre anni fa), con buone performance anche per i britannici, mentre un discorso a parte meritano i tedeschi, il primo mercato incoming per l’Italia. Se se ne attendono di più sul 2019 nelle destinazioni italiane più facilmente raggiungibili con mezzi propri e su strada, è invece prevedibile un arrivo limitato al Sud e isole per le agitazioni del trasporto aereo. Un danno non da poco, se si considera che nel Meridione arrivano abitualmente quelli con il più alto potere di acquisto medio, che si aggiunge al cambiamento nei comportamenti dei viaggiatori a causa delle incertezze generate da pandemia e conflitto russo-ucraino. “Il sostegno al settore turistico deve essere tra le priorità del prossimo Governo, in termini di contrasto al caro energia e riduzione del carico fiscale”, ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in linea con quanto sottolineato anche da Fipe/Confcommercio per sostenere la ripresa del settore della ristorazione, duramente colpito dalla pandemia.
Nelle tendenze registrate dalla Bit-Borsa Internazionale del Turismo, oltre alle città d’arte, gli stranieri in Italia - con la stima per l’estate di tornare ai 33 milioni di visitatori esteri pre-pandemia - ricercano soprattutto “esperienze autentiche” con una particolare attenzione per il turismo enogastronomico nei piccoli borghi, in viaggi sempre più “consapevoli” e in famiglia, ma molti faranno il “viaggio da sogno” e i viaggi esperienziali saranno ancora più immersivi nella cultura locale. Di certo c’è che, come sottolineano le principali organizzazioni degli agricoltori italiani, un terzo della spesa turistica estiva sarà destinato alla tavola, prima che all’alloggio, con il cibo che rappresenta la voce di spesa più importante in vacanza, consumato al ristorante - grazie anche al sold out che stanno registrando gli agriturismi dove la ristorazione è ormai ovunque presente - o come souvenir enogastronomico, e che si conferma dunque la principale motivazione del viaggio in Italia.

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