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ATTUALITÀ

Berlino bloccata dalla protesta degli agricoltori tedeschi, ma il settore in Europa è in subbuglio

Voci di dissenso anche in Romania, dopo gli episodi avvenuti in Francia e Polonia. In Germania si pensa ad una tassa per il benessere degli animali
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L’apertura del sito, oggi 15 gennaio 2023, della “Bild”, il principale quotidiano tedesco

Si dice spesso, in Italia e non solo, che l’agricoltura sia una leva fondamentale per l’economia di un Paese, grazie alla sua importanza in termini di occupazione, alla risposta garantita al fabbisogno nazionale di cibo, al valore dell’export ma anche, di riflesso, per essere uno strumento capace di veicolare l’immagine di una nazione nel mondo. Eppure non è di certo tutto roseo lo scenario del settore: in un periodo storico dove l’inflazione si fa sentire, il malumore del mondo agricolo sta scuotendo l’Europa. Le immagini e le voci dalla Germania (riportate anche da WineNews) hanno fatto il giro del mondo, con gli agricoltori che hanno bloccato il traffico con i loro trattori in diverse regioni del Paese, arrivando fino alla Porta di Brandeburgo, a Berlino, dopo che il Governo, guidato da Olaf Scholz, tra i 17 miliardi di euro tra diversi tagli e risparmi previsti dalla finanziaria tedesca per il 2024, ha annunciato anche una stretta sui sussidi al settore, dall’abolizione dell’esenzione delle tasse automobilistiche per i veicoli agricoli, alle gestione delle agevolazioni fiscali sul diesel, che farebbero risparmiare così allo Stato tedesco 900 milioni di euro.
Una parte dei previsti tagli ai sussidi al settore agricolo sono stati, comunque, già ritirati dal Governo, ma i coltivatori chiedono di più con l’Associazione degli Agricoltori che vuole il ritiro completo delle proposte. E proprio oggi a Berlino, come riporta Bild, il principale quotidiano tedesco che gli ha dedicato una grande apertura e una cronaca in tempo reale (in Italia la cronaca delle proteste degli agricoltori in Europa non ha avuto grande rilevanza mediatica,ndr), è partita un’altra grande manifestazione degli agricoltori (si parla di 10.000 presenti) con i loro trattori, dove fanno bella mostra slogan come “non c’è futuro senza agricoltori”, il simbolo della protesta, nel cuore della capitale, Porta di Brandeburgo compresa
. Mezzi che hanno invaso la città, con alcune linee degli autobus che sono state deviate o addirittura cancellate. “L’obiettivo - ha scritto nel proprio sito internet Deutscher Bauernverband (Dbv), il sindacato agricolo tedesco - è far capire ancora una volta ai politici cosa significa mettere a rischio la competitività e l’esistenza degli agricoltori e delle medie imprese di trasporto”. Perché, oltre agli agricoltori, ci sono anche i camionisti sul piede di guerra.
Il Ministro federale dell’Agricoltura Cem Özdemir (58 anni, Verdi) non ha escluso una sorta di “tassa per il benessere degli animali” con la carne che costerebbe al consumatore un po’ di più per favorire la conversione delle stalle e far stare meglio gli animali. E mentre il Paese si interroga sul futuro e la stabilità che potranno avere le aziende, soprattutto quelle a conduzione familiare di medie dimensioni, anche in Romania la protesta è esplosa e, al momento, non sembra placarsi. Da Bucarest ad altre città, le voci di dissenso si sono moltiplicate, gli agricoltori hanno mostrato la loro insoddisfazione per l’inflazione che morde, con i prezzi della benzina e delle assicurazioni, che costringono ad aumentare i prezzi delle loro produzioni. La protesta, con i camionisti in prima fila, ha portato al blocco delle strade, con i promotori che rivendicano nuove misure per il settore. Ma, dalla Francia, dove gli agricoltori hanno scaricato letame nelle strade, alla “ribellione” dei colleghi Olandesi contro la transizione verde, alla recente protesta in Polonia ai confini con l’Ucraina, l’agricoltura non ci sta più ed è partita all’attacco.

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