“E si alza sulle gambe, sbarra gli occhi e poi traballa” cantava il maestro Francesco Guccini, per descrivere l’andatura classica di chi ha bevuto un bicchiere di troppo. Un’immagine romanzata e forse stereotipata, ma dalla quale prende vita un progetto che guarda al futuro, tra studi scientifici e tecnologia. Sì perché, come scrive il sito specializzato The Drinks Business, uno studio condotto da ricercatori americani e pubblicato sul Journal of Studies on Alcohol & Drugs, ha scoperto che gli smartphone potrebbero essere importanti alleati nel rilevare quando si è alzato troppo il gomito, grazie all’utilizzo dei sensori che rilevano cambiamenti nella camminata, fedele nel 90% dei casi testati.
Ai partecipanti valutati nel progetto è stato chiesto di camminare per 10 passi in linea retta, girarsi e tornare indietro per la stessa distanza. Il team ha utilizzato sensori integrati sugli smartphone: l’obiettivo era misurare l’accuratezza dei sensori del telefono nel rilevare i cambiamenti nell’andatura e nella camminata. Ai partecipanti, di età compresa tra 21 e 43 anni, è stata poi somministrata un cocktail a base di vodka e lime ogni ora fino, a raggiungere una concentrazione di alcol nel fiato superiore allo 0,08%, considerato il limite legale per la guida negli Stati Uniti. E il risultato è stato che effettivamente i sensori del telefono funzionano, e potrebbe nascere un sistema (tramite un’app, ad esempio) che notifichi al proprietario del telefono che potrebbe non essere il caso di mettersi alla guida. “Grazie agli smartphone - ha detto il ricercatore capo, Brian Suffoletto - abbiamo sensori potenti che portiamo con noi ovunque andiamo. Dobbiamo imparare come usarli per servire al meglio la salute pubblica”.
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