Non solo vigneti e alberi da frutto: il maltempo che negli ultimi giorni si è abbattuto sul Nord Italia mette a rischio anche la produzione di birra artigianale. Le tempeste di grandine, alternate alle alte temperature, hanno ridotto infatti del 15% il raccolto dell’orzo destinato ai birrifici artigianali agricoli. Lo afferma il Consorzio Birra Italiana, in riferimento ai danni causati dagli eventi climatici estremi che hanno colpito, in particolare, le regioni del Nord, con il calo delle rese da 40 quintali per ettaro del 2022 ai 34 quintali attuali.
In questo scenario, nel quale gli effetti dei cambiamenti climatici si uniscono a quelli provocati dalla guerra sui prezzi di energia e materie prime, è necessario sostenere i produttori della filiera della birra artigianale italiana, con aiuti ad ettaro per le coltivazioni e con la stabilizzazione del taglio delle accise, per non mettere a rischio un’intera filiera di alta qualità del made in Italy, con effetti negativi sulla produzione, i posti di lavoro e i consumi.
La filiera della birra artigianale italiana conta - sottolinea il Consorzio - 1.085 attività produttive in tutto il territorio nazionale che, dal campo alla tavola, danno lavoro a 93.000 addetti, per una bevanda i cui consumi sono destinati quest’anno a superare il record storico di quasi 38 litri pro-capite, per un totale di 2,2 miliardi di litri, generando un volume di fatturato che, considerando tutte le produzioni, vale 9,5 miliardi di euro.
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