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VINO E TERRITORI

Bolgheri, terra di libertà, primati e pionieri. Celebrati con la cena-record, sul Viale dei Cipressi

“DiVino Bolgheri”, tra qualità e bellezza senza pari, il Consorzio di Bolgheri e Bolgheri Sassicaia ha raccontato valore e coesione del territorio

Bolgheri è terra di libertà enologica, di primati e pionieri. Terra che ha ispirato poeti, come il Carducci, primo italiano, nel 1906, a vincere il premio Nobel per la Letteratura, e che l’ha resa immortale con la sua “Davanti a San Guido” che celebra i “cipressi alti e schietti” del suo celeberrimo Viale. Che oggi misura 4.962 metri per 2.540 cipressi, e fu creato da Guidalberto della Gherardesca, primo tra i pionieri dell'agricoltura e della viticoltura di Bolgheri. Territorio del vino, Bolgheri, “inventato” da pionieri e poeti del vino come gli Incisa della Rocchetta, creatori (insieme al genio del padre nobile dell’enologia italiana Giacomo Tachis) e ancora oggi custodi di quella Tenuta San Guido e di quel Sassicaia che, con la vendemmia 1985, sarà il primo vino italiano in assoluto a ricevere i 100/100 da “The Wine Advocate” di Robert Parker, ma anche dagli Antinori, con la Guado al Tasso di Piero Antinori, e l’Ornellaia, creata da Lodovico Antinori (e oggi del gruppo Frescobaldi, come del resto l’altra grande etichetta, il Masseto), e poi reso grande anche dai Satta, dai Meletti Cavallari e, tra i padri del territorio, dal bolgherese Eugenio Campolmi, fondatore de Le Macchiole, ora guidata da Cinzia Merli. Oggi vicepresidente del Consorzio dei Vini di Bolgheri e Bolgheri Sassicaia (altro primato del territorio, unica denominazione “aziendale” d’Italia), insieme a Priscilla Incisa della Rocchetta e alla presidente Albiera Antinori, per un “triunvirato” tutto al femminile, altro unicum italiano, alla guida di un Consorzio del Vino. Terra di vini da primato per il posizionamento di mercato (63 euro a bottiglia allo scaffale in media per il Bolgheri Rosso Doc, 124 per il Bolgheri Superiore Doc, secondo un recente di LT Wine & Food Advisory di Lorenzo Tersi), oggi Bolgheri, che ha fatto la sua fortuna grazie all'aver scommesso, da subito sul binomio tra il territorio ed i grandi vitigni bordolesi, è la prima tra le denominazioni toscane dai vini di maggior valore e fama, ad inserire la menzione “Toscana” come obbligatoria in etichetta (dal 18 settembre prossimo, ndr).
E se, nei giorni scorsi, il Consorzio di Bolgheri ha mandato in scena la “DiVino Bolgheri” n. 1, con la presentazione in Anteprima dell’annata 2019 del Bolgheri Rosso Superiore e della 2020 del Bolgheri Rosso di tutti i produttori del Consorzio (65, che rappresentano il 99% del vigneto bolgherese), il clou, di una bellezza senza pari, è stata la “cena di gala da record”, per la qualità dei vini ed il fascino della location: una tavolata lunga oltre 1 chilometro (1.070, ed essere precisi) lungo il Viale dei Cipressi, per 999 ospiti e 3.500 calici distribuiti, da record del mondo.
Una bellezza che ha inondato i social (di cui vi riproponiamo le foto), e che ha concluso una “due giorni ” - tra cipressi e vini, tra cantine e protagonisti del vino italiano pronti ad attendere opinion leader, buyer, clienti ... - che, come ha detto la presidente del Consorzio dei Vini di Bolgheri e Bolgheri Sassicaia, Albiera Antinori, “sintetizza, oltre alla qualità dei nostri vini, la coesione e l’unità di intenti dei produttori. Presenti tutte le aziende del Consorzio all’evento, in uno spirito di squadra che ha portato questo piccolo territorio a primeggiare a livello globale insieme alle più importati aree vocate del mondo”.

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