Lo Champagne, con Benoît Gouez, Chef de Cave Moët & Chandon, premiato per l’innovazione, e Cédric Moussé della Maison Moussé Fils per la visione sostenibile; le migliori “etichette d’autore”, che sono Anthologie de Marjosse Cuvée Blansky dello Château Marjosse di proprietà di Pierre Lurton a Bordeaux (e che è alla guida delle icone Château Cheval Blanc e Château dYquem del gruppo Lvmh, ndr), e il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro SuDiGiri di Pezzuoli che nasce dalle vigne di Maranello; l’Asprinio, con il Trentapioli Asprinio d’Aversa Doc della Salvatore Martusciello, e il Nero Buono, con lo Spumante Metodo Classico Kius Pas Dosé 2013 di Marco Carpineti, come vitigni da scoprire, dalla Campania e dal Lazio; e se Gabriele Magno, con il suo Metodo Classico Pas Dosé 2019, è il miglior “giovane di belle speranze, buona la prima” dai vigneti di Frascati, il riconoscimento come “questioni di famiglia” va alla famiglia Di Camillo dell’abruzzese Tenuta I Fauri. Ecco i premi di “Bollicine del mondo” 2024, la guida firmata da Paolo Marchi, fondatore e curatore “Identità Golose”, e Cinzia Benzi, dedicata alla migliore produzione spumantistica internazionale di 740 etichette - 115 in più del 2023 - di 39 Paesi del mondo (nell’App, gratuita e in italiano e in inglese, “Sparkled by Belmond”, il gruppo alberghiero di Lvmh Moët Hennessy Louis Vuitton). E che premia anche i migliori comunicatori, dal sommelier Ais-Associazione Italiana Sommelier Hosam Eldin Abou Eleyoun alla “globetrottergourmet” Adua Villa, da Ciro Fontanesi, coordinatore dell’Alma Wine Academy, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno fondata da Gualtiero Marchesi, ad Andrea Amadei, voce di “Decanter” su Rai Radio2 e volto di “È sempre Mezzogiorno” su Rai 1. E “L’Esperto”, la Master of Wine Essi Avellan, esperta di Champagne e spumanti.
L’edizione n. 3 della guida racconta la migliore produzione mondiale di bollicine (recensita da firme autorevoli del panorama enologico mondiale) rappresentata per il 53% dall’Italia, mentre il 47% è rappresentata da cantine europee e del resto del mondo. Senza dubbio la Francia, con le regioni vitivinicole di Champagne, Alsazia, Borgogna, Loira e Jura, rappresenta il 30% di questo 47%, le cantine rimanenti sono in Spagna, Gran Bretagna, Germania, Austria, Albania, Romania, Grecia, Portogallo, Slovenia, Svizzera, Israele, Turchia, India, Argentina, Cile, Brasile, Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. Novità di quest’anno, Belgio, Repubblica Ceca, Slovacchia, Malta, Libano, Indonesia, Messico e Vietnam. La prevalenza è di Metodo Classico, con una tendenza sul non dosato e una piccola crescita dei Pet Nat creati con il cosiddetto “metodo ancestrale”.
Infine i ventisette itinerari sono dedicati alla scoperta delle regioni più vocate: dall’Asti e Moscato all’Irpinia, dal Trento Doc all’Etna, dalla Champagne all’Alsazia, passando per la Borgogna e il Cava, dal Corpinnat al Cile e all’Argentina con incursioni in Asia e in Australia, e, con novità 2024, l’Abruzzo oltre all’Inghilterra e alla California, con le contee di Napa Valley e Sonoma.
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