BolognaFiere sta investendo da anni sul vino, ed è sempre più un hub di riferimento per la galassia di tanti piccoli produttori italiani e di tanti artigiani del vino. Lo ha fatto prima con la partnership con Slow Wine Fair e Slow Food, che quest’anno si fa ancora più forte con l’ingresso dei Presìdi e di Slow Food al Sana Food, il salone del cibo biologico (con le due kermesse di scena in contemporanea a Bologna dal 22 al 24 febbraio 2026). E lo ha fatto poi con la Fivi-Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, che riunisce oltre 1.700 soci da tutta Italia, e che da tre edizioni manda in scena il Mercato dei Vini, il suo appuntamento più importante, proprio a BolognaFiere, come farà anche nel 2025, dal 15 al 17 novembre, e come farà fino al 2028, visto che la Federazione che rappresenta migliaia di piccoli produttori che seguono tutto la filiera, dalla vigna allo scaffale, e la fiera bolognese, hanno rinnovato un accordo per i prossimi tre anni.
“Siamo orgogliosi di poter confermare BolognaFiere come la casa dei Vignaioli Indipendenti fino al 2028. Il Mercato dei Vini è un appuntamento che unisce qualità, cultura e passione, e che ogni anno arricchisce la nostra città di un pubblico attento e competente. Questo rinnovo rafforza una collaborazione che valorizza il territorio e il lavoro dei produttori italiani, contribuendo a rendere BolognaFiere un punto di riferimento anche per il settore vitivinicolo e l’enoturismo”, ha commentato il presidente BolognaFiere, Gianpiero Calzolari.
L’attesa, dunque, è adesso rivolta al Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti n. 14 (con i biglietti già acquistabili on line) con 1.000 vignaioli, provenienti da ogni regione italiana, insieme a 3 delegazioni di vignaioli europei in rappresentanza delle associazioni nazionali appartenenti a Cevi - Confédération Européenne des Vignerons Indépendants, e a 32 soci Fioi - Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti. “Non vediamo l’ora di riaprire le porte del Mercato dei Vini per accogliere il nostro pubblico di appassionati e operatori e, per tre giorni, divertirci insieme a loro - spiega Rita Babini, presidente Fivi - lo dico col sorriso sulle labbra e con la giusta leggerezza, e non è una provocazione, tutt’altro. Il vino è leggerezza, ma quanta gravità a volte si trova sul groppone. Il vino è per tutti, ma troppo spesso è stato raccontato come qualcosa di esclusivo, e quindi escludente. Il vino è piacere, sorprendente perché effimero, ma suo malgrado viene caricato di significati che lo rendono incomprensibile. Parafrasando il mio conterraneo Arrigo Sacchi, che ovviamente parlava del calcio, il vino è la cosa più importante delle cose meno importanti. Ecco, noi Vignaioli vogliamo provare a riportare il vino al suo posto: prodotto contadino che può elevarsi a nobiltà, ma senza perdere di vista ciò che è e da dove viene. E siamo le persone giuste per farlo, perché conosciamo tutto del vino: la terra e la vigna, le presse e le botti, chi lo vende e chi lo consuma. Al Mercato dei Vini produttori, venditori, consumatori e appassionati potranno guardarsi negli occhi, fermarsi a riflettere e condividere una nuova strada. Non c’è altro luogo dove questa piccola rivoluzione possa avvenire”.
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