Boom per la produzione di miele in Toscana: quest’anno il raccolto della regione registra +20/25% di incremento sul 2005, sfiorando le 2.000 tonnellate, a fronte di una media annuale che oscilla tra le 1.000 e le 1.500 tonnellate. Il miele che ha registrato la migliore performance è l’acacia, tanto che le stime parlano di un 30-40% in più rispetto alla media. Una super-produzione che ha fatto crollare le quotazioni dell’acacia, che all’ingrosso costa ormai come il millefiori, mentre negli scorsi anni il suo prezzo era quasi il doppio. Tutti i mieli toscani ed italiani saranno protagonisti a Montalcino, la capitale del Brunello, dove sta per aprire la più grande “mieloteca” d’Italia: dall’8 al 10 settembre 2006, alla Settimana del Miele, si potranno assaggiare dolci vasetti in arrivo da tutte le regioni.
“Dopo una primavera ed un inizio estate molto buoni dal punto di vista meteorologico - spiega Hubert Ciacci, apicoltore e neo-presidente dell’Asga (Apicoltori Siena Grosseto Arezzo) - che hanno permesso un’ottima produzione dei mieli primaverili, acacia in testa, ma anche sulla ed erica, il clima particolarmente siccitoso di luglio ha notevolmente rallentato la produzione dei mieli estivi, perché il grande caldo ha seccato i fiori e le api non hanno potuto rifornirsi di nettare. Così girasole e trifoglio quest’anno registrano una discreta flessione. Resta ancora da fare la raccolta del corbezzolo, prevista per ottobre: se avremo un mese piovoso e non molto caldo avremo un’altra grande annata per il corbezzolo, come è successo nel 2005”.
La produzione toscana di miele è decisamente importante, e supera in modo ormai stabile il 10% della produzione nazionale. Soprattutto si tratta di una produzione ambita sia per la qualità dei mieli, sia per la grande varietà degli stessi. L’ambiente toscano infatti è così differenziato e offre pascoli abbondanti che consentono di produrre quasi tutti i monoflora nazionali, dai “montani” acacia e castagno, al millefiori, sulla e trifoglio delle pianure e delle colline, fino ai mieli “marini”: corbezzolo, eucalipto, rosmarino.
E, a Montalcino, che da solo produce l’1% del raccolto nazionale, per la Settimana del Miele, l’antica Fortezza e le vie del centro cittadino, si trasformeranno in un enorme palcoscenico per centinaia di mieli rigorosamente made in Italy. Un’occasione unica per trovare tutte insieme tipologie altrimenti impossibili da assaggiare, se non viaggiando ai quattro angoli della penisola. Per il trentennale della rassegna sono stati organizzati una serie di eventi che coinvolgeranno Montalcino a 360 gradi: nelle piazze e lungo le vie del paese, ma anche nei bar, nei ristoranti e nei negozi il miele sarà il protagonista assoluto del territorio (info: tel. 0577/848488).
Uno degli eventi più golosi è la cena-gourmet “A tavola con le api”: il 9 settembre la condotta Slow Food di Siena e lo chef del Ristorante “Il Giardino” di Montalcino propongono un inusuale menu, che prevede piatti come lo il filetto di tonno steccato ai gamberi e salsa di vino con miele di corbezzolo o il cinghiale in dolceforte e polentina con uvetta e miele di erica. Durante la cena, accompagnata da vini selezionati, sarà possibile anche assaggiare i mieli usati per la preparazione delle ricette, con una degustazione guidata dagli apicoltori dell’Asga (info e prenotazioni: 339/4977937; www.slowfoodsiena.it).
I visitatori, alla Settimana del Miele, avranno la possibilità di sperimentare dolci e cocktail al miele, degustazioni guidate da esperti, esposizioni di piante mellifere e cene gourmet tutte a base di miele, in collaborazione con Slow Food. Qui si potranno acquistare libri sul miele e conoscere anche gli altri tesori dell’alveare - pappa reale, propoli, polline, cera - e tutti i prodotti che se ne ricavano: cosmetici, digestivi e liquori al miele, ma anche caramelle, biscotti, confetture, frutta secca al miele e tante altre prelibatezze. La più antica rassegna d’apicoltura italiana rappresenta uno degli eventi più attesi del settore: i segreti e le virtù del miele, i suoi mille sapori, ma anche momenti di studio e di dibattito scientifico saranno al centro di questa annuale passerella. In agenda incontri tecnici e convegni con esperti, studiosi, docenti universitari e istituzioni. La “Settimana del Miele” si è inoltre conquistata un ruolo di primo piano a livello nazionale per il concorso “Roberto Franci”, che ogni anno premia il migliore miele italiano.
Dati in pillole - Il miele toscano: produzione, consumi, mercato
- tra le 80 e le 100.000 arnie, a tanto può essere stimato “l’apiario toscano”;
- 5-6 miliardi sono le api allevate dagli apicoltori toscani, pari a un decimo circa dell’intero patrimonio apistico nazionale;
- oltre 2.200 gli apicoltori che risultano iscritti negli elenchi delle varie Asl, collocati principalmente nelle province di Lucca, Siena, Arezzo e Firenze;
- solo il 38% pratica l’apicoltura da professionista o semiprofessionista, il restante 61% la effettua in forma hobbistica;
- gli apicoltori in Toscana risultano essere in possesso di titoli di studio in misura maggiore della media della popolazione italiana: 8,28% di laureati (contro 4,4% del dato nazionale) 34,91% licenza media superiore (19,3% dato nazionale).
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