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MERCATO

Bordeaux, il mercato degli sfusi segna un calo dei prezzi del 10%. Ma i timori erano peggiori

Secondo il rapporto Civb della campagna 2022/2023 il prezzo medio è di 934 euro al tonneau. Ma la corsa dei costi non accenna a frenare
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L’andamento dei prezzi a Bordeaux

Bordeaux si piega, ma non si spezza. Potremmo riassumere così lo stato dell’arte dei prezzi dei vini di Bordeaux, dove lo scenario - tra una campagna di espianti massivi ancora agli inizi e le tante adesioni alla distillazione di crisi - è meno drammatico di quanto ci si potrebbe aspettare, come emerge dai dati del Rapporto annuale sulla campagna 2022/2023 del Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux (Civb), analizzati dal magazine francese “Vitisphere”. Ribassi ci sono, ma più contenuti delle attese: il vero dramma è che i prezzi attuali non sono sufficienti a coprire i costi di produzione, cresciuti nel periodo in maniera esponenziale.

Nel periodo, sono stati scambiati 682.000 ettolitri di vino rosso convenzionale Aoc Bordeaux, ad un prezzo medio di 934 euro al tonneau (che a Bordeaux corrisponde a 4 barrique, ossia 900 litri, ndr), con un calo del 10% sia a volume che a valore rispetto alla campagna precedente. Ben lontani i numeri della campagna 2017/2018, quando le quotazioni raggiunsero i 1.500 euro al tonneau, ma comunque superiori a quanto garantito dalla distillazione di crisi, misura che riconosce ai produttori di Bordeaux 75 euro ad ettolitro, ossia 670 euro a tonneau. La situazione, come detto, resta comunque difficilissima, con i costi di produzione che continuano ad aumentare - dal gasolio agricolo ai prodotti fitosanitari ai fertilizzanti - mentre i prezzi sono destinati a diminuire.

Segna il passo, invece, il commercio dello sfuso dei vini rossi Aoc Bordeaux etichettati bio: -36%, ad appena 16.000 ettolitri, con il prezzo medio in calo del 9%, a 1.786 euro al tonneau, lontani dai 2.143 euro al tonneau della campagna 2018/2019. Le prospettive, anche in questo caso, erano decisamente peggiori, perché i prezzi, di fronte all’inflazione, che sta penalizzando non poco le vendite del bio, rischiavano di crollare. Alla fine, i prezzi dei vini bio hanno quasi doppiato quelli dei convenzionali, e potrebbero crescere ancora, vista l’attesa scarsità di prodotto causata dalle difficoltà dell’andamento climatico dell’estate.

“Gli interventi in vigna sono letteralmente esplosi nel corso della campagna 2023 (contro la peronospora e tanti altri agenti patogeni della vite), ed i costi di produzione hanno continuato ad aumentare”, sottolinea Arthur Gaubet, consigliere delle aziende vitivinicole alla Camera dell’Agricoltura della Gironda. “I costi di produzione dei vini bordolesi segnalano già aumenti del 60% del prezzo del gasolio agricolo, del 16% dei fungicidi, del 7% dei fertilizzanti (+11% per quelli biologici). Senza dimenticare gli aumenti dei salari minimi per i dipendenti, nonché nuovi aumenti dei costi, in media del +20%, soprattutto a causa delle bottiglie di vetro”, conclude Arthur Gaubet.

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