Dai territori più importanti del vino mondiale continuano ad arrivare segnali importanti che vanno nella direzione di una viticoltura e di una filiera sempre più rispettose dell’ambiente. L’ultimo, in ordine di tempo, arriva da Pomerol, denominazione del grande territorio di Bordeux (dove ricadono realtà di primissimo piano come Château Pétrus o Château Lefleur, per esempio).
Nel nuovo disciplinare di produzione dei vini che nascono intorno a questo piccolo comune della Gironda (con una popolazione intorno agli 800 abitanti), sono vietati tutti diserbanti chimici, mentre è obbligatorio il controllo “meccanico o fisico della copertura erbosa dei vigneti”. Così ha stabilito la denominazione guidata da Jean-Marie Garde, che è anche il presidente della Fédération des Grands Vins de Bordeaux. Che ha spiegato al magazine francese Vitisphere: “nel 2008, Pomerol ha incluso il divieto di diserbo totale nel suo disciplinare come requisito minimo. Intendiamo essere all’avanguardia con quest’ultimo divieto di tutte le forme di diserbo. Siamo pronti per questo, è una decisione collettiva”. Ovviamente c’è la consapevolezza che questo comporterà dei costi aggiuntivi che possono essere assorbiti più facilmente da una denominazione di grande pregio come Pomerol, rispetto ad altre dove i prezzi dei vini (e quindi i margini) sono più bassi, ma, spiega Garde, “noi dobbiamo essere una forza trainante”. Ma quello intrapreso da Pomerol, prima denominazione in Francia a farlo, è un percorso che stanno pensando di fare anche altre denominazioni nei territori della Provenza, e anche in Corsica.
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