E’ naturale, ricco di nutrienti preziosi, perfetto per grandi e bambini, ready to eat e ideale per un consumo veloce. È il miele italiano, che vanta innumerevoli proprietà salutistiche e sarà di scena a Montalcino (Settimana del Miele, dal 9 al 11 settembre, una delle manifestazioni di riferimento del settore), dove sarà possibile scoprire, assaggiare ed acquistare vasetti di tutte le regioni d’Italia.
“Nel nostro Paese il consumo di miele sta crescendo - afferma il noto nutrizionista Giorgio Calabrese - ma non abbastanza, tenuto conto dei suoi grandi pregi. La più corretta alternativa allo zucchero bianco non sono infatti i dolcificanti artificiali, ma il miele. Contiene glucosio e saccarosio, ma anche vitamine idrosolubili del gruppo B, utili per la pelle ed il cervello. Inoltre vanta “antibiotici” naturali, che ovviamente non sono farmaci e quindi non curano le infezioni, ma aiutano il corpo a resistere, rinforzando il nostro sistema immunitario. Non dimentichiamo infine il potassio - che aiuta i nostri muscoli ed in particolare il cuore - e numerose sostanze anti-ossidanti. E’ però importante - aggiunge Calabrese - orientare il consumo verso il miele italiano, un prodotto di grande pregio: a differenza dei mieli “misti” che arrivano da altri Paesi, qui in Italia è facile trovare ottimi monoflora, che rappresentano una eccellenza assoluta”. Negli ultimi anni, in Italia, si è avuto un incremento significativo del consumo di miele, che ormai si attesta su 600 grammi pro-capite. Un buon risultato, che comincia ad allinearsi a quello di altri Paesi europei, come la Francia (600 grammi), l’Inghilterra (800 grammi) e la Germania (1 kg e mezzo), dove il consumo di miele rappresenta una consolidata tradizione alimentare, per la prima colazione ma anche abbinato ad altri cibi. “L’importante - sottolinea Hubert Ciacci, presidente della “Settimana del Miele” - è che sia artigianale e soprattutto italiano: per questo è importante leggere bene l’etichetta e scegliere solo miele ove sia riportata chiaramente l’origine geografica e l’indicazione dell’apicoltore che lo ha prodotto”.
Un altro vantaggio del miele è il suo basso costo - un aspetto sempre più importante in tempi in cui gli italiani tagliano costantemente le spese alimentari - e la capacità di adattarsi ad un consumo veloce, ideale per i ritmi frenetici imposti dalla vita quotidiana: due cucchiaiate di miele prima della palestra o della piscina per una carica supplementare di energia, una fetta di pane e miele al posto della merendina industriale per i bambini, qualche fetta biscottata con il miele per colazione. Ma il miele è in ascesa anche nei gusti dei trend setter e dei patiti del wellness, che lo privilegiano in particolare a colazione: dal cornetto integrale farcito di miele ai corn flakes bio al gusto di miele, dalle barrette ai cereali allo yogurt (entrambi al miele), dalle nuove cialde di puro miele parzialmente disidratato provenienti dagli Usa alle bustine monodose di miele che sempre più spesso fanno bella mostra sui banconi di bar e pasticcerie accanto a quelle tradizionali di zucchero e dolcificante. Il circuito Horeca (alberghi, bar e ristoranti) è sempre più interessato al miele, tanto che il 15% dei consumi totali vengono realizzati in questo canale privilegiato. E sono molti ormai i locali del Belpase che propongono ai propri clienti la “carta dei mieli”, con l’indicazione delle caratteristiche nutrizionali e organolettiche: è così possibile scegliere il miele perfetto per dolcificare il the, quello che va d’accordo con le tisane, e persino il miele ideale con il caffè.
La scelta dei mieli di casa nostra non potrebbe essere più vasta: l’Italia, con notevoli variazioni ambientali e climatiche tra una regione e l’altra, è l’unico Paese al mondo in grado di produrre tantissime qualità di miele, ciascuna con proprietà, gusti, usi e prezzi diversi. Il miele è profondamente legato al territorio in cui nasce, soprattutto nel nostro Paese. L’Italia vanta infatti il maggior numero di tipologie di miele prodotte al mondo, grazie all’enorme varietà geografica e climatica. Disponiamo da Nord a Sud di un immenso patrimonio di mieli artigianali di grande qualità, ormai facilmente reperibili. Allora, al posto dell’anonimo miele industriale, i consumatori possono scoprire e apprezzare i gusti più ricercati e sfiziosi: il giallo e allegro miele di girasole (si produce in Toscana, Piemonte e Abruzzo); il delicato e fruttato miele di rododendro (si raccoglie sulle Alpi a 2.000 metri di altitudine); il dolcissimo e chiaro miele di sulla (si raccoglie nelle regioni centrali, soprattutto in Toscana). Una parte rilevante del miele prodotto in Italia è venduta direttamente dagli stessi produttori, mentre un’altra quota importante del prodotto nazionale è immessa al consumo da alcune aziende leader, sia cooperative che private.
Focus - Una produzione 2011 di 130.000 quintali, per un business, quello del miele italiano, che vale 60 milioni di euro, coinvolge 75.000 apicoltori con 1,1 milioni di alveari. E il cui valore reale supera i 2,5 miliardi di euro, se si considera il servizio di impollinazione fornito dalle api all’agricoltura
Una produzione 2011 stimata sui 130.000 quintali, per un business quello del miele italiano, che vale 60 milioni di euro e vede scendere in campo 75.000 apicoltori con 1,1 milioni di alveari. E il cui valore reale supera i 2,5 miliardi di euro, se si considera il servizio di impollinazione fornito dalle api all’agricoltura. Dal miele di acacia al millefiori, da quello di sulla all’eucalipto, l’Italia è Paese leader della qualità e della varietà, nonostante la quale il Belpaese importa il 50% del fabbisogno nazionale, esportando, secondo le stime, poco più di 3 milioni di chili. E se dopo un’ottima primavera, che ha visto un abbondante raccolto di acacia - la tipologia più amata dagli italiani - il raccolto dei mieli estivi da parte delle instancabili api, che nonostante il caldo non si sono concesse ferie, si attesta nella media nazionale. Ma quest’anno il rischio è di perdere due eccellenze del miele made in Italy, il castagno e l’eucalipto, a causa di parassiti che stanno distruggendo queste specie vegetali. Le numerose varietà dei mieli italiani si danno appuntamento alla “Settimana del Miele” di Montalcino (9-11 settembre), uno dei più importanti appuntamenti nazionali del settore.
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