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BUONO, SANO E SOPRATTUTTO CURATIVO: È IL MIELE. CRESCE SEMPRE PIÙ IL NUMERO DI STUDI MEDICI SUL NETTARE DEGLI DEI, ANTISETTICO E CICATRIZZANTE. L’ALVEARE? UN VERO E PROPRIO LABORATORIO IN MINIATURA. E CON L’APITERAPIA SI PUÒ GUARIRE GRAZIE ALLE API

Buono, sano, naturale e soprattutto curativo: è il miele. Cresce sempre più il numero di studi medici che mettono in evidenza le proprietà mediche del nettare degli Dei. Anche se l’uso medico del miele ha attraversato i secoli nei Paesi dell’Est o in Africa, solo recentemente la medicina occidentale se ne è interessata. Così, con i prodotti di madre natura che prendono sempre più piede nella medicina moderna, dal vino che previene la carie, a una “mela al giorno che toglie il medico di torno”, dal succo di ciliegia che fa dormire meglio ai carciofi antirughe, fino al pomodoro antiossidante, anche il miele ha le sue proprietà curative: è un potente antisettico e un cicatrizzante. Addirittura viene usato per lottare contro i germi diventati resistenti agli antibiotici come spiega Albert Becker, presidente dell’Associazione Francofona per l’Apiterapia: “attualmente, un numero crescente di lavori medici mostrano non solo che il miele è un prodotto efficace e sicuro per trattare le ferite, ma anche un modo interessante e a buon mercato per lottare contro i germi diventati resistenti agli antibiotici, problema che affligge la sanità pubblica nei Paesi con un alto livello sanitario”.

Funzione importante, dunque, quella del miele come antisettico e cicatrizzante, come spiega nel suo libro che invita all’uso dell’Apiterapia “Les abeilles et le chirurgien”, anche Henri Joyeux: “uno studio olandese ha recentemente testato la distruzione di batteri multi resistenti agli antibiotici moderni, come l’Escherichia coli o lo Staphylococcus aureus, con l’aggiunta di un 10-20% di miele nel loro terreno di coltura”.

Come mai? A spiegarlo è l’apicultrice Ballot-Flurin: “queste proprietà sono dovute al lavoro dell’alveare, un vero e proprio laboratorio in miniatura, che trasforma il polline dei fiori in un prodotto dalle proprietà complesse. Le api portano il polline nell’alveare, dove lo deumidificano in modo da conservarlo. Questa operazione - spiega Ballot-Flurin - consiste nel rigurgitare il polline dei fiori raccolto passandola di bocca in bocca e grazie a una reazione chimica, che si verifica attraverso le secrezioni delle api, il miele acquista la sua ricchezza e un elevato potere antisettico”.
E poi, il carattere antisettico è dovuto alla presenza di due tipi di proteine, le inibine che, appunto, inibiscono la proliferazione di batteri e le defensine, che sono sostanze antimicrobiche, per non parlare poi del suo alto contenuto di zuccheri, il basso contenuto di acqua e la sua acidità che combinate insieme creano condizioni sfavorevoli alla crescita dei microbi.

Antisettico, dunque, ma anche cicatrizzante, infatti, grazie all’enzima chiamato gluco-oxydase, prodotto dalle api, il miele trasforma una parte di glucosio in perossido di idrogeno, più comunemente chiamato acqua ossigenata, che determina il Ph acido del miele, e che stimola la vascolarizzazione di ferite e la formazione di tessuto, necessarie per la guarigione. Per le medicazioni standard, il miele viene addirittura utilizzato in oltre 20 ospedali francesi, e può essere utilizzato anche a casa purché non si tratti di ferite gravi, che superino 1 cm. Inoltre, per far sì che abbia la giusta efficacia deve essere ben conservato, come spiega sempre Henri Joyeux, “deve essere messo in vasetti di vetro e tenuto a una temperatura che va dagli 8 ai 14 gradi per non più di 15 mesi, perché, a differenza del vino, il miele non migliora con l’età”.

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