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GIACENZE

Cantina Italia: a giugno 2022 nelle aziende del Belpaese 47,2 milioni di ettolitri di vino

Le scorte di vini Dop ammontano a 23,9 milioni di ettolitri (l’8,1% è Prosecco) e il Veneto detiene il 22,7% di tutte le riserve enoiche
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Le giacenze in cantina al 30 giugno 2022

Nelle cantine del Belpaese, al 30 giugno 2022, sono stoccati 47,2 milioni di ettolitri di vino, 4,6 milioni di ettolitri di mosti e 82.292 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione. Come rivelano i dati di “Cantina Italia”, il report redatto dall’Icqrf, sulla base dei dati contenuti nei registri telematici del vino, sul 30 giugno 2021, il valore delle giacenze è superiore sia per i vini (+3,8%) che per i i mosti (+20,7%), mentre, sul 31 maggio 2022, le giacenze sono in calo sia per i vini (-6,9%) che per i mosti (-12,8%). Il 55% del vino, come di consueto, è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto, il 50,7% dei vini è a Dop, il 27,9% a Igp e i vini varietali costituiscono l’1,4% del totale, mentre il 20% è rappresentato da altri vini. Le giacenze di vini a Indicazione Geografica sono molto concentrate: 20 denominazioni su 526 contribuiscono al 57% del totale delle giacenze.

Le scorte di vini Dop ammontano a 23,9 milioni di ettolitri, quelle di vini Igp a 13,1 milioni di ettolitri, i vini da tavola a 9,4 milioni di ettolitri ed i varietali i restanti 642.000 ettolitri. Dietro al Veneto, che detiene il 22,7% di tutte le giacenze di vino del Paese, pari a 10,6 milioni di ettolitri, tra le Regioni troviamo la Puglia (5,6 milioni di ettolitri), l’Emilia Romagna (5,3 milioni di ettolitri), la Toscana (5 milioni di ettolitri), il Piemonte (4,1 milioni di ettolitri), la Sicilia (3,3 milioni di ettolitri), l’Abruzzo (2,5 milioni di ettolitri), la Lombardia (2,2 milioni di ettolitri), il Trentino alto Adige (1,9 milioni di ettolitri) ed il Friuli Venezia Giulia (1,6 milioni di ettolitri).

Guardando ai vini a denominazione, gli stock maggiori sono di Prosecco, che vale l’8,1% di tutto il vino Do e Ig (2,9 milioni di ettolitri), quindi l’Igp Puglia (6,3% e 2,3 milioni di ettolitri), il Sicilia Dop (3,9% e 1,4 milioni di ettolitri), Toscana Igp (3,8% e 1,4 milioni di ettolitri), Montepulciano d’Abruzzo (3,7% e 1,3 milioni di ettolitri), Salento Igp (3,6% e 1,3 milioni di ettolitri), Terre Siciliane Igp (3,5% e 1,3 milioni di ettolitri), Veneto Igp (3% e 1,1 milioni di ettolitri), Delle Venezie (2,8% e 1 milione di ettolitri), Chianti (2,8% e 1 milione di ettolitri), Rubicone (2,2% e 812.000 ettolitri), Chianti Classico (2,1% e 780.000 ettolitri), Emilia Igp (1,7% e 611.000 ettolitri), Conegliano Valdobbiadene Prosecco (1,5% e 553.000 ettolitri), Valpolicella Ripasso (1,5% e 548.000 ettolitri), Franciacorta (1,5% e 542.000 ettolitri), Verona Igp (1,4% e 524.000 ettolitri), Barolo (1,4% e 506.000 ettolitri), Tre Venezie Igp (1,2% e 461.000 ettolitri) e Soave (1,2% e 445.000 ettolitri).

La maggior parte dei mosti italiani è detenuto nelle regioni del Nord (50%) e del Sud (41%) Italia. Due regioni detengono il 62,2% dei mosti: la Puglia (38,1%) e l’Emilia-Romagna (24,1%). Su giugno 2021, le giacenze di vini Dop sono aumentate del +2,8% e quelle di vini Igp del +7,6%, mentre le scorte dei vini da tavola crescono del +1,6%. Su maggio 2022, le scorte di vini Dop calano invece del -6,6%, quelle di vini Igp del -7,3%, come quelle dei vini da tavola.

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