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DATI

Cantina Italia: a settembre 2023 stoccati 42,8 milioni di ettolitri di vino. +9,1% su settembre 2022

In Veneto il 23,5% del vino nazionale, il Prosecco rappresenta il 10,4% delle scorte dei vini a denominazione
CANTINA ITALIA, ICQRF, MINISTERO DELL'AGRICOLTURA E DELLA SOVRANITA ALIMEENTARE, MOSTI, PROSECCO, STOCK, VENETO, vino, Italia
Il vino nelle centine italiane (ph: Vectonauta su Freepik)

Nelle cantine italiane, al 30 settembre 2023 - con la vendemmia più scarsa degli ultimi sei anni ormai agli sgoccioli in molti territori - sono stoccati 42,8 milioni di ettolitri di vino, il 9,1% in più sul 30 settembre 2022, ed inferiore del 6,1% sul 31 luglio 2023. A questi, vanno aggiunti 6,5 milioni di ettolitri di mosti (-43,6% su settembre 2022) e 2,2 milioni di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (-57,6% su settembre 2022). Come sintetizzano i dati “Cantina Italia”, l’ultimo report redatto dall’Icqrf (Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare), sulla base dei dati contenuti nei Registri telematici del vino, il 54,9% del vino è detenuto nelle regioni del Nord, il 54,2% del vino detenuto è a Dop, il 27,1% a Igp, ed i vini varietali costituiscono appena l’1,4% del totale. Come accade sempre, le giacenze di vini a Indicazione Geografica sono molto concentrate: 20 denominazioni su 526 contribuiscono al 58,2% del totale delle giacenze.

Nel solo Veneto è presente il 23,5% del vino nazionale, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (9,4%) e Verona (8,7%). Seguono Puglia (11,6%), Toscana (11,5%), Emilia Romagna (9,6%), Piemonte (9,1%), Sicilia (6,7%), Abruzzo (5,4%), Lombardia (4,8%), Trentino Alto Adige (4,3%) e Friuli Venezia Giulia (3,6%). Del 54,2% di vini Dop nelle cantine italiane il 55,1% è di vini rossi, che rappresentano anche il 65,2% degli Igp.

Per i vini a denominazione (Dop e Igp), le giacenze maggiori riguardano il Prosecco, con il 10,4% del totale (3,6 milioni di ettolitri), seguito dal Puglia Igp (5,9%, 2 milioni di ettolitri) e Salento Igp (3,9%, 1,35 milioni di ettolitri). Al quarto posto il Sicilia Dop (3,9%, 1,35 milioni di ettolitri), davanti a Toscana Igp (3,9%, 1,34 milioni di ettolitri), Montepulciano d’Abruzzo (3,8%, 1,3 milioni di ettolitri), Chianti (3%, 1 milioni di ettolitri), Terre Siciliane Igp (2,9%, 1 milione di ettolitri), Veneto Igp (2,7%, 925.000 ettolitri), Dop Delle Venezie (2,4%, 833.000 ettolitri), Chianti Classico (2,1%, 730.000 ettolitri), Rubicone (1,7%, 583.000 ettolitri), Valpolicella Ripasso (1,6%, 561.000 ettolitri), Emilia Igp (1,5%, 534.000 ettolitri), Primitivo di Manduria (1,5%, 526.000 ettolitri), Franciacorta (1,5%, 522.000 ettolitri), Conegliano Valdobbiadene Prosecco (1,5%, 518.000 ettolitri), Provincia di Verona Igp (1,4%, 497.000 ettolitri), Barolo (1,4%, 495.000 ettolitri) e Amarone della Valpolicella (1,2%, 420.000 ettolitri).

La maggior parte dei 6,5 milioni di ettolitri di mosti italiani è detenuto nelle regioni del Nord (51,8%) e del sud (30,0%) Italia. Due regioni detengono il 46,6% dei mosti, la Puglia (26,7) e l’Emilia-Romagna (19,9%). I vini nuovi ancora in fermentazione sono 2,2 milioni di ettolitri, in giacenza per il 72,0% al Nord, per il 12,1% al Sud, per il 10,3% nelle Isole e per il rimanente 5,6% al Centro.

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