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LO STATO DELL’ARTE

“Cantina Italia”, scorte di vino in calo, ma ancora elevate, ad aprile 2024

Nelle aziende del Belpaese dimorano 49,9 milioni di ettolitri di vino, -11,9% sul 30 aprile 2023 e, 4,1 milioni di ettolitri di mosti (-27,9%)

Aspettando uno scatto del mercato del vino che sappia di ripresa vera delle vendite e dei consumi, che ancora non sembra concretizzarsi pienamente, le cantine italiane iniziano a pensare a fare spazio alla vendemmia 2024, che entrerà nel vivo tra 3-4 mesi. E intanto, se è vero che le scorte calano, c’è ancora più di un’annata abbondante in cantina: 49,9 milioni di ettolitri di vino, per l’esattezza, al 30 aprile 2024, -11,8% sulla stessa data 2023, a cui aggiungere 4,1 milioni di ettolitri di mosti (-27,9%) e 64.000 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (-9,6%). A dirlo l’ultima edizione di “Cantina Italia” dell’Icqrf, sulla base dei registri telematici del vino (22.666 quelli registrati), banca dati che, si stima, contiene almeno il 95% del vino e dei mosti detenuti in Italia.
Come accade da tempo, la maggior parte del vino (59,2%) è detenuto nelle Regioni del Nord, Veneto in testa (13 milioni di ettolitri, davanti ad Emilia Romagna, Puglia e Toscana, tutte tra 5,3 e 5,5 milioni di ettolitri, e al Piemonte con 4,2 milioni di ettolitri). Il 55,6% del vino detenuto è Dop, il 25,7% è Igp, mentre i vini varietali costituiscono appena l’1,3% del totale, con il 17,4% che è rappresentato da altri vini. Resta, ovviamente, anche la concentrazione dei vini Dop e Igp, con 20 denominazioni su 529 che valgono il 58,3% del totale delle giacenze, Prosecco Doc in testa, con oltre 5 milioni di ettolitri, il 12% del totale.

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