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Capodanno, meno pesce e più cotechino: crollano i consumi ittici per le feste (-30%)

Brusco calo per salmone, capitone e Co. Tra 31 dicembre e 1 gennaio prevista, comunque, una spesa di 2,2 miliardi di euro
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Meno pesce sulle tavole di Capodanno degli italiani (ph: Pexels)

Addio capitone, benvenuto cotechino: crollano i consumi ittici sulla tavola delle feste. Nonostante i segnali positivi di ripresa (+20%) nei mesi precedenti, durante le festività natalizie l’andamento del mercato ittico ha subito un crollo del 30%. La previsione non è, dunque, positiva per il cenone e il pranzo di Capodanno, con la stima di una riduzione fino al 40% degli acquisti di pesce rispetto al passato, quando non poteva mancare soprattutto nella lunga schiera degli antipasti. Ecco le stime di Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui i prezzi restano perlopiù invariati rispetto all’anno precedente.
Fra i prodotti più ricercati le capesante, con un costo di 30 euro al kg. Tra gli altri pesci consumati soprattutto nelle occasioni festive c’è il salmone affumicato: se quello scozzese ha un costo di 60 euro al kg, il prodotto preconfezionato si trova a 20 euro per 300 grammi; mentre il salmone affumicato Sockeye, con carne rossa particolarmente prelibata, ha un costo superiore e si attesta sui 90 euro al kg. La portata principe degli antipasti di pesce è l’ostrica, che mantiene un prezzo di mercato che oscilla tra i 21 ed i 23 euro al kg per la varietà shardana (ogni confezione può contenere dai 7 ai 10 pezzi). A compensare la flessione dei consumi di pesce, resistono invece i prodotti simbolo del Capodanno: cotechini e zamponi. Si stima di chiudere il 2022 con la vendita di zampone e cotechino di Modena Igp per quasi 3 milioni di kg e un valore al consumo di 30 milioni di euro.
Tra 31 dicembre e 1 gennaio, per il cenone e il pranzo di Capodanno, si prevede una spesa complessiva di 2,2 miliardi di euro, con un +10% sull’anno precedente. Due italiani su tre trascorreranno le feste tra le mura domestiche con parenti e amici, mentre sale la percentuale degli italiani (30%) che sceglierà ristoranti, trattorie o agriturismi.

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