Lanciare le nuove strategie guardando ai prossimi i 20 anni, ragionare sulle filiere, non limitate al mondo agricolo, ma che arrivino alla distribuzione, il grande tema dell’etichettatura, della tutela del made in Italy, la rivoluzione di settori in difficoltà come l’ortofrutta, la pesca e l’olivicoltura, la lotta al caporalato. Sono le priorità, di qui in avanti, del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio, che oggi, dopo il primo anno guida del dicastero di Via XX Settembre, ha tracciato bilanci e prospettive. E dopo “aver risolto molti problemi”, ora è il momento di passare alla “fase due” del programma di lavoro, ovvero “una fase di ascolto e programmazione per arrivare alla nuova Pac con una visione di medio-lungo termine”. Centinaio ha tracciato il quadro di quanto fatto in un anno e di quello che intende fare “nei prossimi mesi o nei prossimi anni nella considerazione che il nostro obiettivo è governare il più a lungo possibile”, oggi al Ministero, partendo dalla premessa di “aver affrontato l’esperienza con tantissimo entusiasmo, con la voglia di dare quelle risposte che agricoltura e turismo chiedono”. La xylella e il vino - ha sottolineato il Ministro - sono stati i primi campi di intervento del suo mandato. “Abbiamo subito affrontato l’emergenza Xylella - ha detto Centinaio , anche per far vedere la serietà dell’Italia a livello europeo. Nel giro di pochi mesi ho fatto vedere ai commissari Ue che gli italiani sono di parola. L’emergenza Xyella è stata affrontata prima con un decreto ministeriale e poi con il decreto emergenza agricoltura che ha sbloccato 150 milioni di euro per la rigenerazione dell’olivicoltura nelle zone infette della Puglia”.
“Il Ministero - ha osservato il Ministro - ha messo nelle mani degli agricoltori e degli interlocutori che avevano chiesto il nostro intervento tutti gli strumenti necessari per lavorare nel migliore dei modi”. E ora si deve andare a batter cassa in Ue per chiedere l’assegnazione dei fondi stanziati per l’emergenza ancora mancanti all’appello e invece già erogati alla Francia.
“Anche il vino e la sua filiera hanno ricevuto da subito l’attenzione del Ministero - ha osservato Centinaio - nella considerazione dell’importanza di un settore che risulta “trainante per l’economia del Paese”. Sul decreto Ocm, l’obiettivo ora per Centinaio è consentire un utilizzo più veloce dei fondi da parte delle aziende dando un’accelerara sui tempi di erogazione. Anche il Testo Unico del vino e il registro telematico del vino sono stati interventi per favorire le imprese, nell’ambito di un processo di semplificazione concreta portato avanti con decisione dal ministero “per liberare il potenziale delle aziende”. Il ministro si è detto peraltro molto soddisfatto del decreto sull’enoturismo “che è simbolo dell’unione tra agroalimentare e turismo”. “Aggiungere l’Italia alle destinazioni legate al vino è il mio obiettivo - ha aggiunto il ministro - dietro a un bicchiere di vino i francesi ci hanno fatto pacchetti turistici, non vedo perché il nostro Paese non lo possa fare”. Certo, sull’Ocm, nonostante gli sforzi del Ministero, restano delle criticità, così come su enoturismo e Testo Unico mancano ancora dei decreti attuativi. “Ci stiamo lavorando con i dipartimenti - ha detto Centinaio a WineNews - ma ci siamo trovati con più di 83 decreti attuativi da fare rimasti in sospeso dai nostri predecessori, e non siamo ancora riusciti a smaltirli tutti”.
Ma l’attenzione del Ministero - ha ricordato Centinaio - é andata anche a settori meno in primo piano come legname e foreste, birra, pane, agrumi, apicoltura e pesca, tanto per fare esempi, che hanno ricevuto sostegni finanziari o fiscali. “A tutti abbiamo dato ascolto e risposte ai loro problemi”, ha detto il Ministro che ora lavora per “rivoluzionare quei settori che sono in grande difficoltà”.
Anche in situazioni critiche e di forte tensione come la “guerra del latte” in Sardegna, il Ministero - ha ricordato Centinaio - ha assicurato risposte in tempi rapidi e ha riunito i vari attori interessati per raggiungere un punto di equilibrio. Ventinove milioni di euro i fondi stanziati dal ministero per sostenere il comparto del latte ovino, ma soprattutto, ha sottolineato il ministro, “abbiamo messo sul tavolo le nostre competenze e la voglia di riformare un settore che andava riformato”.
Tavoli importanti per risolvere lagnanze e criticità del settore sono stati anche quello del grano/pasta “dove - ha osservato il Ministro - per la prima volta abbiamo riunito la filiera a un unico tavolo”.
E Centinaio ha annunciato che anche la lotta al caporalato riceverà ulteriore attenzione da parte del governo con l’istituzione di un tavolo di lavoro ministeriale.
“Oggi abbiamo il Cdm - ha detto - e ne parleremo a margine con i due vicepremier Salvini e Di Maio, sempre molto attenti a questo argomento. L’obiettivo - ha aggiunto Centinaio - è quello di eradicare il fenomeno, purtroppo il caporalato non riguarda più solo il Sud ma sta salendo come la xylella”. Il nodo del caporalato - ha sottolineato il ministro - non giova all’immagine dell’Italia che invece deve sempre più puntare a difendere l’immagine di valore e qualità del suo agroalimentare. Per questo vanno bene i tanti controlli sulla sicurezza alimentare che l’Italia mette in campo, per questo va bene l’intensa azione al contrasto dell’Italian sounding su cui il Ministero si è impegnato fortemente - ha detto Centinaio -, così come nel turismo si deve puntare a qualificare l’immagine, facendo del Paese una meta top anche per il turismo di alto livello. “Il codice identificativo e la classificazione delle strutture alberghiere - ha detto Centinaio, che è anche Ministro del Turismo - sono i nostri prossimi obiettivi a breve termine”. Il brand Italia secondo Centinaio funziona, sia nell’agroalimentare che nel turismo e per questo anche l’impegno sull’etichettatura d’origine “deve continuare ad andare avanti in Europa”. Spingendo sempre più su una politica di internazionalizzazione che ben può trovare strumenti favorevoli in accordi commerciali ben calibrati come quello tra Italia e Giappone. “Grandi risultati - ha ricordato infine Centinaio - hanno prodotto i vari accordi siglati con la Cina. Solo sulla carne suina le nostre aziende esporteranno 200 milioni di euro in più”.
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