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Chianti, Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Montepulciano d’Abruzzo: i brand del vino italiano più quotati. A dirlo l’analisi Winenews su dati Camera di Commercio di Monza e Brianza. A seguire Soave, Barbera, Brunello, Franciacorta, Lambrusco...

Italia
Analisi WineNews, su dati Camera di Commercio di Monza e Brianza: Chianti, Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Montepulciano d’Abruzzo, brand del vino italiano più quotati

Chianti, Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e Montepulciano d’Abruzzo: sono questi i brand del vino italiano più quotati. A dirlo, è un’analisi di www.winenews.it, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere, sui dati della Camera di Commercio di Monza e Brianza, aggiornati ai primi del 2015, del progetto Eri (Economic Reputation Index). Perché si dice spesso che un vino è l’ambasciatore del proprio territorio, prodotto di punta di un sistema economico che, dove le cose funzionano, non si esaurisce nella bottiglia, ma ha ricadute sull’ambiente, sul turismo e così via. Tutti elementi che, a loro modo, concorrono al valore del brand “collettivo” del vino stesso, quel valore che appartiene a tutti gli attori del territorio, e che tutti sono chiamati a custodire e far crescere. E allora, ecco i più “preziosi”. Il più quotato è il Chianti, che vale 1,83 miliardi di euro, seguito dal Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, con 1,15 miliardi, e dal Montepulciano d’Abruzzo, con 1,1 miliardi.
Al vertice del valore del “vino-territorio”, secondo l’analisi WineNews, si conferma forse il nome più conosciuto del panorama enoico italiano, quel Chianti che è quasi sinonimo di Toscana, con una denominazione che dal cuore della Regione si è estesa, negli anni, a quasi a tutti i confini del Granducato, e rappresenta non solo una delle parole italiane più conosciute nel mondo in assoluto, ma anche uno dei vini più diffusi e dei territori più visitati. A seguire c’è il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, summa qualitativa e zona storica dello sparkling wine italiano di maggior successo nel mondo, con le sue colline e le sue “rive”. E, a completare il podio il Montepulciano d’Abruzzo, vino e vitigno simboli di un’intera Regione.
Ai piedi del podio uno dei territori bianchisti più importanti del Belpaese, Soave, che vale 1,04 miliardi di euro. Una classifica, quella stilata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, dove non mancano spunti che possono suonare insoliti a molti. Alla posizione n. 5, per esempio, c’è il Piemonte, ma non con il suo vino più blasonato, il Barolo, che è addirittura alla posizione n. 12 (con un brand che vale 317,6 milioni di euro), bensì con la più popolare Barbera, il cui valore è stimato in 1,01 miliardi di euro. Appena davanti ad un altro tra i “re” del vino italiano, il Brunello di Montalcino, alla posizione n. 6 con un brand dal valore stimato in 794,9 milioni di euro, seguito dalle bollicine di Franciacorta, alla n. 7, con 665,9 milioni di euro. Alla posizione n. 8 uno dei vini più venduti nella grande distribuzione italiana, il Lambrusco con 595,6 milioni di euro, prodotto che sta vivendo una rinascita anche dal punto di vista della critica nazionale e mondiale, e che ha avuto il merito storico di aprire interi mercati, come quello degli Stati Uniti, per esempio, negli anni Settanta del 1900. In posizione n. 9 un vino spesso lontano dalla luce dei riflettori, ma motore economico di un territorio che costeggia in gran parte la riva sud-est del lago di Garda, il Bardolino con 473,8 milioni di euro, e a chiudere la “top 10” il vino simbolo di uno dei territori più blasonati d’Italia, l’Amarone della Valpolicella, il cui brand è stimato in 465,5 milioni di euro.
“Un brand di territorio - spiega Renato Mattioni, segretario generale Camera di Commercio di Monza e Brianza - può essere considerato simile ad un brand aziendale, in una visione economica fatta di due dimensioni. Quella dell’indotto, che è più facilmente misurabile, perché per esempio riesco a mettere facilmente in relazione il tipo di turismo portato nel territorio dalla qualità e dalla riconoscibilità di un vino, ma anche quella del valore economico del brand tout court, che come elemento di riconoscibilità globale ha una ricaduta secca sulle imprese del territorio. Pensiamo al gran premio di Formula 1 di Monza: se andasse perso, non si perderebbe solo l’indotto delle oltre 130.000 persone che ogni anno vengono e stanno per oltre 3 giorni sul territorio, ma anche un valore di riconoscibilità che oggi le nostre imprese brianzole possono spendere quando vanno all’estero. Perché molto del valore reale delle nostre manifatture, in generale, dalla moda al cibo, passando per il design, è legato a valori intangibili, come quello di un brand di territorio, e in questo caso del vino”.
La classifica della Camera di Commercio di Monza e Brianza, analizzata da WineNews, è stilata sulla base di dati tratti da Registro Imprese, Istat, Istituto Tagliacarne, Federdoc, Ismea e Consorzi di tutela, con un il valore del brand calcolato sulla base di parametri economici e di immagine, tra i quali i flussi del turismo enogastronomico, il valore dell’export del prodotto, la conoscenza del prodotto stesso all’estero e in Italia, e il valore economico della zona di produzione.

Focus - La classifica WineNews: ecco i brand del vino italiano più quotati
1 - Chianti: 1.833.325.000 euro
2 - Prosecco Valdobbiadene: 1.158.472.000 euro
3 - Montepulciano d’Abruzzo: 1.148.788.000 euro
4 - Soave, Soave Superiore e Recioto di Soave: 1.044.021.000 euro
5 - Barbera: 1.012.637.000 euro
6 - Brunello di Montalcino: 794.964.000 euro
7 - Franciacorta: 665.949.000 euro
8 - Lambrusco: 595.657.000 euro
9 - Bardolino e Bardolino Superiore: 473.837.000 euro
10 - Amarone Valpolicella: 465.550.000 euro
11- Marsala: 422.499.000 euro
12 - Barolo: 317.602.000 euro
13 - Oltrepò Pavese: 295.933.000 euro
14 - Castelli Romani: 259.313.000 euro
15 - Barbaresco: 232.003.000 euro
16 - Cannonau di Sardegna: 223.617.000 euro
17 - Bonarda Oltrepò: 201.581.000 euro
18 - Primitivo di Manduria: 192.621.000 euro
19 - Morellino di Scansano: 160.272.000 euro
20 - Sannio Falanghina: 88.910.000 euro
21 - Sassicaia: 88.019.000 euro
22 - Cirò: 61.373.000 euro
Fonte: Camera di Commercio di Monza e Brianza

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