Non solo in Europa ed in Italia, dove ancora la morsa del Covid è purtroppo ben salda (e dove la scelta che va per la maggiore è quella di posticipare le fiere ed i grandi eventi nella seconda metà dell’anno, sperando in un quadro più semplice soprattutto per i viaggi internazionali, ndr): anche in una Cina che da tempo ha superato le difficoltà della pandemia, ma dove qualche focolaio continua ad accendersi seppur subito circoscritto, lo scenario della grandi fiere internazionali è soggetto a stravolgimenti continui.
E così dopo i focolai riscontrati nel Nord Est del Paese, come riportato dalla Abc (secondo le Autorità Sanitarie si tratterebbe di contagi portati da fuori dal Paese), il Governo ha stoppato tutte le fiere fino al 31 di marzo, con diversi eventi che sono già stati riprogrammati. Tra questi, anche Vinitaly China Chengdu 2021, originariamente in calendario dal 21 al 24 marzo 2021 all’Intercontinental Hotel, e riprogrammato dal 3 al 6 aprile, come si legge in un post sul profilo Facebook ufficiale di Vinitaly.
Decisione obbligata come, del resto, lo è stato il rinvio della concomitante China Food & Drinks Fair, edizione n. 104 di una delle più longeve ed importanti fiere del settore in Cina, sempre a Chengdu, originariamente programmata dal 25 al 27 marzo, e ricalendarizzata dal 7 al 9 aprile, riporta “The Drink Business”).
Una notizia che la dice lunga su quanto, ancora, sia incerto il quadro legato ai grandi eventi internazionali, anche laddove l’emergenza vera e propria è circoscritta, e la vita sembra tornata alla normalità, almeno in parte, secondo i racconti delle cronache, come in Cina.
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