Tra le denominazioni più conosciute ed amate al mondo, il Chianti è un fenomeno globale, capace di allargare continuamente i propri orizzonti. Tra le prime Docg ad essere stata riconosciuta in Cina, da qualche anno ha messo nel mirino Paesi lontani, specie in Sud America - da Cuba alla Colombia, dal Messico a Panama - che, da mercati esotici, dalla loro hanno un potenziale ancora tutto da scoprire ed esplorare. Ma anche da conquistare, attraverso la “Chianti Academy”, nata per “formare i professionisti - e, quindi, importatori, distributori, venditori e giornalisti - di quei Paesi in cui il Chianti è ancora assente o muove appena i primi passi. È, sostanzialmente, un master di formazione con cui, attraverso la degustazione di 30 campioni diversi, il Chianti ed il suo vitigno principe - il Sangiovese - si presentano, parlando di territorio, storia e cultura”, spiega, a WineNews, Giovanni Busi, presidente del Consorzio del Chianti.
Il primo Paese messo nel mirino, ancora prima della nascita della “Chianti Academy”, è stata la Cina, “dove oggi tanti produttori esportano i loro vini, anche grazie al lavoro fatto dal Consorzio, che ha portato il Chianti ad essere una delle prime denominazioni del vino italiano riconosciute e tutelate ufficialmente da Pechino”. L’altro grande obiettivo è il Sud America, dove la “Chianti Academy Latam” è sbarcata alla fine del 2019, con le tappe di Cuba, Colombia e Perù, e da dove ripartono - compatibilmente alle difficoltà comportate dalla pandemia - le attività di promozione. “Un Continente in cui crediamo, dalle grandi opportunità, specie in Messico e Brasile, dove però speriamo sempre che Mercosur ed Europa trovino un accordo per abbassare i dazi che oggi sono davvero altissimi”, aggiunge il presidente del Consorzio del Chianti, che in futuro sogna “l’Africa, un Continente che oggi è in grave difficoltà, ma dalle risorse e dalla ricchezza enorme”. Intanto, il Chianti riparte proprio dal Sud America, con la “Chianti Academy Latam - Wine and Food experience” che affianca alla degustazione l’abbinamento con il cibo, per portare il professionista nel mondo del Chianti a 360 gradi.
Non soltanto formazione tecnica, quindi, ma anche un momento esperienziale alla scoperta dei possibili accostamenti enogastronomici che accompagnano ed esaltano l’apprendimento, in un format che ha esordito a Medellin, in Colombia, il 22 e 23 dicembre, per proseguire il 27 e 28 dicembre a Panama City, quindi, a metà gennaio, in Messico ed a febbraio, se la pandemia non dovesse ostacolarne i piani, il ritorno in Cina. La due giorni propone una full immersion di degustazione tecnica di una trentina di etichette Chianti e Chianti Riserva, seguite da uno show cooking appositamente pensato per proporre ai partecipanti i migliori accostamenti di vino e cibo. La due giorni è rivolta a un pubblico professionale, con un approccio non solo tecnico e didascalico, ma anche molto incentrato sull’esperienza immersiva.
Intanto, tra pochi giorni, il Chianti 2021 sarà già sul mercato, con un mese di anticipo per scongiurare il rischio di una pericolosa assenza dagli scaffali di enoteche e Gdo, in Italia e all’estero. È il segno di un 2021 che “si chiuderà con una crescita del 4-5% sul 2020, che, nonostante la pandemia, aveva, comunque, segnato un +2% sul 2019, in un trend positivo ormai di lungo corso”, chiosa Giovanni Busi. Un successo che, per continuare, ha bisogno di stimoli sempre nuovi, e, quindi, di esplorare e scoprire mercati diversi ed oggi lontani.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024