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L’EVENTO

Compleanni Doc: la magia del viale dei cipressi di Bolgheri ed i grandi vini del territorio

Il 31 agosto cena nell’icona del territorio immortalata dalle parole del poeta Carducci, per i primi 25 anni della denominazione bolgherese

“I cipressi che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar, quasi in corsa giganti giovinetti mi balzarono incontro e mi guardar”: così il poeta Giosuè Carducci ha reso immortale nella letteratura il viale dei cipressi di Bolgheri, diventato una delle icone della toscanità e di uno dei territori vinicoli più prestigiosi del mondo, con la sua strada lunga e dritta trapunta dai cipressi, circondati dalla campagna che dalla collina arriva a carezzare il mare, tra macchia mediterranea, ulivi e, ovviamente vigneti. Non solo oggi tra i più preziosi d’Italia (dai 400.000 a 500.000 euro ad ettaro il valore di mercato stimato), ma storicamente terra in cui è scoccata la scintilla che ha dato i natali a grandi vini come Sassicaia o Masseto, solo per citare i due più famosi, che, in tempi non sospetti, tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’80 del Novecento, hanno iniziato così a costruire il mito del territorio bolgherese, e del vino italiano nel suo complesso.
Un viale poetico, iconico e affascinante, simbolo di un cammino in perenne tensione tra passato e futuro, che diventa palcoscenico naturale, a cielo aperto, per la grande “Cena sul Viale dei Cipressi”, il 31 agosto, nelle celebrazioni per i 25 anni dalla nascita della Doc Bolgheri, dove i colori ed i profumi dei vini dei produttori “vecchi e nuovi”, che hanno fatto grande Bolgheri, da Piero Antinori (Guado al Tasso) ad Argentiera (guidata da Federico Zileri, anche a capo del Consorzio, e proprietario anche di Castello di Bolgheri), da Masseto (oggi della Famiglia Frescobaldi, ma inventato da Lodovico Antinori, che oggi conduce la splendida Tenuta di Biserno, a due passi dal Viale di Bolgheri, nel vicino terroir di Bibbona), da Le Macchiole (della grande donna Cinzia Merli) a Michele Satta, da Grattamacco (oggi del gruppo ColleMassari, ma creato da Pier Mario Meletti Cavallari) ad Angelo Gaja (Ca’ Marcanda), da Ornellaia (sempre di proprietà della famiglia Frescobaldi) ad Allegrini (Poggio al Tesoro), da Feudi di San Gregorio (Campo alle Comete) a Podere Sapaio, da Folonari (Tenuta Campo al Mare) a Banfi, che ha acquisito nel 2013 5 ettari di vigneto, in un territorio che, di recente, ha visto nascere aziende e cantine come Guado al Melo della famiglia Scienza, Tenuta Le Colonne e Tenuta Meraviglia del magnate argentino del petrolio Alejandro Bulgheroni, e dove è arrivato anche quello russo Konstantin Nikolaev con La Madonnina, si mescoleranno alla magia dei colori e dei profumi del “dipinto naturale” più famoso del paesaggio bolgherese.

Nei piatti, tra eccellenza e nostalgia, ma anche grande “riconoscenza”, la cucina de La Pineta di Marina di Bibbona, “mecca” della cucina di pesce italiana, ristorante stellato creato dallo chef Luciano Zazzeri, grande amico di tutti i produttori di Bolgheri e non solo, recentemente scomparso, e ora portato avanti dai figli Andrea e Daniele.
Momento topico delle celebrazioni per i 25 anni della Denominazione (in programma, il 31 agosto, il convegno “Story telling Consorzio Doc Bolgheri” a Castagneto Carducci e il 1 settembre visite e degustazioni speciali organizzate nelle cantine del Consorzio alla partecipazione dei produttori), che, dal 1994, disciplina i Bolgheri Superiore ed il Bolgheri Sassicaia, come primo esempio di “cru” italiano. Denominazione giovane, ma già con un importante passato alle spalle, un presente solido, ed un dinamismo sintomo di grande vitalità e sguardo rivolto al futuro, come testimonia l’iniziativa del Consorzio che, nei mesi scorsi, come già riportato da WineNews, ha ottenuto dalla Regione Toscana, prima denominazione a farlo, la riapertura dell’Albo della denominazione, ottendo l’ok a portare sotto Doc altri 190 ettari del potenziale vinicolo del territorio (120 per il Doc Bolgheri rosso e 70 per il bianco), che si sono aggiunti ufficialmente ai 1.370 precedentemente rivendicati.
“È un bella occasione per festeggiare in un contesto unico che è il Viale di Bolgheri, un monumento nazionale, il percorso che dai 6 produttori che hanno fondato la Doc nel 1994, ha portato oggi a 56 cantine, che sull’esempio dei padri fondatori, personaggi come Niccolò Incisa della Rocchetta, Pier Mario Meletti Cavallari, Michele Satta, Lodovico Antinori, Piero Antinori, hanno fatto si che oggi questo sia un territorio di primo piano”, commenta a WineNews il presidente del Consorzio Doc Bolgheri, Federico Zileri. Che aggiunge: “è un territorio che, come dico sempre, è nato “per caso”, dalla passione dei produttori, e che vive anche di un grande senso di libertà di esprimersi, perchè avere tre varietà principali utilizzabili nei vini dallo 0% al 100%, e qualche complementare, rende Bolgheri un continuo laboratorio a cielo aperto, anche grazie alla continua scoperta delle caratteristiche dei terreni, che possono cambiare anche 2-3 volte dentro lo stesso ettaro. Ed anche i produttori che, negli anni recenti, sono venuti da fuori hanno portato lo stesso entusiasmo, la stessa passione. Siamo tutti consapevoli che qui ci sono condizioni straordinarie per produrre vino, c’è una grande attenzione a tutto quello che si fa in vigna ed in cantina, e anche grande condivisione di informazioni tra produttori e tecnici, proprio anche in virtù di questa grande libertà di espressione enoica. La cena sarà il momento clou, ma per noi saranno fondamentali anche i tanti eventi che già da venerdì 30 agosto animeranno le diversi cantine, un modo per dire al mondo che ci siamo. La scelta del Ristorante La Pineta per la cucina era quasi scontata: Luciano Zazzeri, con il suo ristorante, ha fatto tanto per questo territorio, tutti noi produttori gli dobbiamo tanto, era l’espressione perfetta di questo territorio, con la sua umiltà, disponibilità e semplicità. Per fortuna ci sono i figli ed i suoi collaborati a portare avanti la continuità della sua cucina e di questo legame forte che c’è tra i produttori di Bolgheri e la famiglia Zazzeri”.

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