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ECONOMIA

Con l’aggiornamento del Sian, il pegno rotativo entra in attività: i dati a disposizione della banca

Lo strumento permette alle aziende di usare le produzioni di qualità a garanzia dei prestiti bancari, già a quota 100 milioni, grazie al vino
Italia
Pegno rotativo, il vino e il food di qualità a garanzia del prestito bancario

Con il 2021 entra pienamente in attività il “pegno rotativo”, nuovo prodotto di finanziamento a disposizione delle imprese agricole. Si sono concluse, infatti, le operazioni sul Sian, il portale informatico del Ministero delle Politiche Agricole, per permettere alle imprese di attivare il “pegno rotativo”, ma anche agli istituti bancari di visionare direttamente le produzioni certificate di qualità delle singole aziende loro clienti. Lo strumento, introdotto per norma da un emendamento al Cura Italia, permette alle imprese agricole di ottenere da un istituto di credito le risorse finanziarie di cui necessitano ad un tasso inferiore, mettendo a pegno la propria produzione ma mantenendo il bene nelle proprie disponibilità per le successive fasi di maturazione e affinamento. Una volta posto in vendita, il bene vincolato verrà sostituito con un altro bene della stessa qualità che inizierà il processo a sua volta. Quindi, il pegno “ruota”, cioè si sposta di volta in volta sul nuovo bene prodotto quando quello precedentemente dato a garanzia viene venduto.
Nei mesi scorsi, si sono susseguiti gli accordi tra istituti bancari e grandi denominazioni del vino. L’ultimo, a fine anno, l’hanno firmato Valoritalia, Federdoc e Intesa Sanpaolo, coinvolgendo le aziende di Barolo, Barbaresco, Franciacorta, Amarone della Valpolicella, Castel del Monte, Brunello di Montalcino, Bolgheri, Chianti Classico e Nobile di Montepulciano. In precedenza, si era mossa Banca Mps, garantendo prestiti fino all’80% del valore del vino in cantina ai produttori di Brunello di Montalcino, Chianti Classico e Nobile di Montepulciano, ossia le storiche denominazioni della Toscana. Accordi che, tra vino e food made in Italy, valgono già prestiti per 100 milioni di euro.

“Una operazione interamente gestita in remoto dalle imprese e dagli istituti finanziari i quali possono controllare direttamente attraverso un proprio account le produzioni certificati presenti sul portale informatico del Ministero delle Politiche Agricole - spiega il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate -. Questa misura, che abbiamo fortemente voluto, interesserà tutti i prodotti di qualità certificati, inclusi il vino, l’olio e le bevande spiritose come liquori, acquaviti, distillati. L’istituto finanziario - continua L’Abbate - avrà il vantaggio di fornire il credito con la garanzia reale rappresentata dal bene che, nel corso del tempo, acquisirà valore; il prestito, quindi, sarà gestito dall’impresa che potrà dedicarsi, con tutte le sue energie, alla valorizzazione della sua produzione, avendo la custodia del bene prodotto. L’impresa a sua volta ottiene un finanziamento a tasso inferiore, in grado di sfruttare gli adempimenti che è già tenuta ad effettuare, ma anche innovativo poiché può far “ruotare” la propria produzione di qualità senza avere l’assillo di dover rimborsare il credito ricevuto. Tutto il sistema ne beneficia - conclude il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate - dopo che ciascuna parte ha dialogato con l’altra su questioni tecniche di comune interesse. È questo il metodo di lavoro che vogliamo portare avanti per la crescita dell’agricoltura di qualità”.

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