Con quali agricolture è possibile preservare la Terra continuando a viverci? Cosa insegnano le diverse forme di agricoltura del passato e quelle odierne sui nostri rapporti con la natura? Agricoltura biologica e convenzionale sono davvero agli antipodi? Nel volume “Coltivare la natura. Cibarsi nutrendo la terra”, l’autore Giacomo Sartori prova a rispondere ad alcune di queste domande indagando su come utilizzare le risorse della Terra senza impoverirla, con la prefazione del fondatore Slow Food Carlo Petrini.
In questo saggio della collana “Umano/troppo/umano” (Kellermann Editore, maggio 2023, pp. 192, prezzo di copertina 16,00 euro), Giacomo Sartori, agronomo specializzato in scienza del suolo, si inserisce in un dibattito che dimostra, pagina dopo pagina, essere sbilanciato: i sostenitori degli approcci ecologici devono continuamente difendersi dallo strapotere delle visioni riduttive, che vedono la natura come un oggetto inanimato e riorganizzabile a piacimento, un serbatoio da sfruttare fino in fondo.
Tra le pagine del volume la conoscenza e la pratica scientifica dell’autore incontrano l’impegno civile e il passo della narrazione letteraria, mostrando ai lettori che nell’attuale convergenza di crisi riguardanti tutto il pianeta, l’agricoltura ha un posto centrale. È con essa, e con le abitudini alimentari di ciascuno, che i margini per ottenere soluzioni sostenibili sono più ampi. È da essa che è possibile imparare a utilizzare prospettive e metodi compatibili con i complessi funzionamenti naturali.
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