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Corriere Della Sera / Italie

Bollicine e sculture, fare il vino è un’arte ... Mitoraj, Rabarama, Pomodoro e Bomardieri gli artisti internazionali di Ca’ del Bosco. Zanella: “Vista, profumo e gusto: nelle opere tutta l’essenza del lavoro in vigna e in cantina”... Qualche curva, nel giardino di Ca’ del Bosco, in Franciacorta, prima di arrivare in cima alla collina. Alle spalle il noto cancello in rame, l’inno al sole, di Arnaldo Pomodoro. Poi la cantina. E sul tetto un piccolo esercito di lupi. Immobili di fronte alle vigne schierate, appena private dei grappoli dopo una vendemmia complicata che presto ci dirà cosa berremo. I colori dell’autunno che si impossessano delle ombre estive, i rossi e i gialli che lentamente scacciano il verde delle foglie. I lupi sul tetto della cantina come custodi. Voluti da Maurizio Zanella che questa casa nel bosco, di castagni, acquistata da sua madre Annamaria Clementi, quando lui era bambino, c’è l’ha nelle ossa. È cresciuta come lui, nel tempo, con una sfilata di bottiglie eccellenti. Le Riserve, i millesimi, i brut, il Saten e presto un Rosé che si preannuncia carico di nuove armonie: una sfilata che Maurizio ha fatto conoscere al mondo spiegando senza troppe parole, cosa vuol dire qualità. Basta un assaggio. “Una piccola corazzata Potëmkin, che in bilancio registra un più tre per cento, in tempo di crisi”, dice. In cantina i lupi, come sul tetto. Simbolo di un felice cammino artistico che passa attraverso altre figure visibili nel parco. Dioniso, gli Eroi di luce di Igor Mitoraj, il Codice genetico di Rabarama e il rinoceronte sospeso, nell’area di vinificazione, del bresciano Stefano Bombardieri: “Il peso del tempo sospeso”. Funamboli dell’arte, con messaggi tuttavia precisi. Vino e arte. “Qui è scultura - spiega Zanella - la sua tridimsionalità e i tre sensi del vino: vista, profumo, gusto”. Vent’anni fa, con il noto cancello, inizia il suo percorso, mentre a Pouillac, Château Mouton Rothschild, la baronessa Philippine rincorreva Bacon, Kandinsky, Picasso, alì, Warhol, Mirò. La pittura per griffare le etichette dei suoi blend di Cabernet e Merlot. Opulenza e ricchezza del vino, magia e simbolismo dell’arte. Un gioco caro a Zanella affascinato dalla scultura. Rapito dal vino e dai suoi amici, come Giacomo Bologna, padre del Barbera. Dedica la cuvée Annamaria Clementi a sua madre. Ricerca e pregio si fondono dalla vigna alla bottiglia. Si affina sette anni sui lieviti. Diventa, in tema di qualità, il modello-simbolo di Franciacorta. È l’anno 1989. Se ne producono trentamila bottiglie, come il Saten, altra etichetta di classe, cinquemila in meno rispetto al Dosage Zèro, bollicine di carattere, come le aveva impostate il maestro di cantina di cantina André Dubois, dalla Champagne a Erbusco, anche lui curiosamente, in quel cognome, “del bosco”. Prima delal continuità affidata all’enologo Stefano Capelli, concreto governatore della cantina dove trovano posto un milione e duecentomila bottiglie. Dove da circa dieci giorni ci sono i lupi, i blue guardian, in plastica, realizzati dal gruppo di artisti Cracking Art: Nucara, Veronese, Kicco, Angi, Sweetlove, Rizzetti, questi i loro nomi. “Poesia alla plastica e attenzione all’ambiente”, dice uno di loro. “Il lupo scelto per le sue valenze comunicative, difensore e vessato, a rischio scomparsa”. Ma, paradossalmente, due giorni prima dell’installazione sul tetto, a Iseo un lupo, vero questa volta, sbrana una quarantina di pecore. Le cronache locali ironizzano. Zanella ridacchia: “Per noi un lancio incredibile”. Come per gli artisti. Il lupo, simbolicamente, si lega anche al vino giusto prodotto a Ca’ del Bosco. È un rosso, il Carmenero, da sole uve Carmenère. Un’incredibile storia di vitigni confusi e scambiati. Ecco perché in etichetta è disegnato un lupo che abbandona il vello della pecora. Il Cabernet franc è in realtà Carmenère. “Una favola”, dice Maurizio, che è un po’ quanto si percepisce uscendo dalla cantina, percorrendo la vecchia vigna di Chardonnay, dalla quale, proprio la storia di questo luogo ha preso il suo felice avvio un bel po’ di anni fa.

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