Il mercato del vino nel mondo cresce, allarga i suoi confini e, di pari passo, cresce anche la domanda di formazione sul nettare di Bacco, prodotto tanto affascinante quanto complesso, seppur alla portata di tutti, prodotto ormai in ogni angolo del pianeta, con centinaia di territori e varietà da scoprire e conoscere. A testimoniarlo, tra gli altri, i dati del Wine & Spirit Education Trust (Wset), la più importante organizzazione mondiale un materia di formazione sul buon bere, che conta 33 “Diploma Centres” in tutto il mondo (anche grazie ai recenti ingressi nella rete della Bordeaux Wine Academy, in Francia, e della Napa Valley Wine Academy and American Wine School in Usa) che, alla chiusura dell’anno accademico, al 31 luglio 2018, ha registrato il record storico di 94.822 iscritti ai propri corsi, con un aumento importante, del +11% sull’anno precedente. E a crescere è anche la domanda di corsi dedicati agli spirits, in aumento del +5,8%. Segnali che dicono di quanto cresca la passione per il vino di qualità in tutto il mondo, ma anche di quanto bisogno ci sia di formazione non solo per chi vuole conoscere meglio ciò me mette nel calice, ma soprattutto per chi di questo settore vuole diventare un professionista. In particolare, spiega il Wset, i corsi di secondo livello sono quelli che hanno visto la crescita maggiore, +43% in Uk, “casa” dell’organizzazione, e +55% a livello mondiale. E la notizia positiva, tanto per chi offre formazione che per chi produce e vende vino, è nel fatto che a crescere sono tanto i mercati emergenti che quelli consolidati, con qualche sorpresa. Mercato n. 1 per i corsi Wset è in assoluto la Cina, con 21.986 iscritti, +9%, seguita dal Regno Unito, stabile con 19.460 candidati, mentre sul terzo gradino del podio ci sono gli Stati Uniti, ad oggi mercato n. 1 del vino al mondo, che con 14.204 iscritti hanno messo a segno un balzo del +24%. A completare la “top 10”, ancora, vengono Canada (+5%), Australia (+18%) e Francia (+17%), seguiti, a sorpresa dagli Emirati Arabi (40%), e poi da Svizzera (-1%, unico Paese in negativo tra i primi 10), Brasile (+75%) e Paesi Bassi (+6%).
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