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DA MONTALCINO, AGLI “STATI GENERALI” DELL’APICOLTURA ITALIANA, GLI APICOLTORI SCRIVONO AL MINISTRO ZAIA: “SIAMO SODDISFATTI DELLA VOLONTA’ ESPRESSA DI SOSPENDERE L’USO DEI CONCIANTI KILLER DELLE API … MA QUESTA DECISIONE DEVE DIVENTARE DEFINITIVA”

Esprimono soddisfazione per la volontà espressa dal Ministero dell’Agricoltura di sospendere l’autorizzazione all’uso dei concianti neurotossici, ovvero le sostanze killer delle api, ma sono preoccupati perché per ora tale sospensione è prevista solo a tempo determinato, e tra un anno forse si riprenderà di nuovo nel nostro Paese ad utilizzare prodotti chimici pericolosi non solo per le api, ma anche per l’uomo: gli apicoltori italiani scrivono una lettera aperta al Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia dalla “Settimana del Miele” di Montalcino (12/14 settembre), gli “Stati Generali” dell’apicoltura italiana.

La decisione del Ministero, presa con unanime consenso e sostegno delle regioni, prende finalmente atto - sostengono gli apicoltori - del gravissimo impatto ambientale dei fitofarmaci: tale micidiale effetto, comprovato in modo indiscutibile - ma negato tenacemente dalle aziende chimiche che li producono - pone interrogativi più che fondati sulle loro procedure autorizzative. Gli apicoltori italiani auspicano dunque che il Ministro Zaia possa farsi promotore di una riflessione approfondita affinché l’eccellenza italiana si faccia valere anche in sede comunitaria in occasione della stesura della direttiva che stabilisce le norme autorizzative dei fitofarmaci. Rimane comunque la forte preoccupazione, sottolineano gli apicoltori da Montalcino, che la sospensione dei concianti sia “a tempo determinato” (12 mesi), come se dopo anni e anni di ritardi e di voluta non considerazione dei danni alle api possano scaturire all’ultimo momento prove tali da comportare una revisione di tale decisione.

La Settimana del Miele di Montalcino, una delle più antiche rassegne nazionali dedicate all’apicoltura, ha visto protagonisti quest’anno momenti di studio e dibattito scientifico, culminati nel convegno dedicato a “Cambiamenti climatici e colture agricole: quali rischi per l’apicoltura?”, con l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dell’Ambiente e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

“Esperti, docenti universitari e istituzioni - sottolinea Hubert Ciacci, apicoltore e presidente della Settimana del Miele - hanno affrontato da punti di vista differenti il difficile momento che sta vivendo il settore, in cui operano ben 50.000 apicoltori, con 1,1 milioni di alveari, per un business di 60 milioni di euro, che arriva a 2,5 miliardi se si considera il servizio di impollinazione fornito dalle api all’agricoltura”.

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