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ALL’INCANTO

Da Toscana, Piemonte e Borgogna i top lot dell’asta Bolaffi, il 21 novembre, a Torino

A spiccare, la verticale di Montrachet Grand Cru del Domaine de la Romanée Conti, da 50.000 euro, e poi Brunello e Barolo

Sono 970 i lotti in catalogo per la prossima asta enoica firmata Aste Bolaffi, in collaborazione con Slow Food Editore, di scena il 21 novembre a Torino, la più ricca mai organizzata per quantità e qualità delle etichette proposte, con una selezione monumentale dei vini di Borgogna più prestigiosi, le bottiglie di culto toscane e piemontesi e i distillati, tutti provenienti da cantine private. Top lot della vendita è il “re degli Chardonnay”, il Montrachet Grand Cru del Domaine de la Romanée Conti, con una verticale di otto bottiglie dal 2001 al 2015, perfettamente conservate, all’incanto da una base d’asta di 50.000 euro.
L’asta partirà però dalla Toscana, con alcuni lotti provenienti dalla cantine dei produttori: si va da varie annate di Brunello di Montalcino Case Basse Gianfranco Soldera, tra cui sei bottiglie di 2001 (base 2.500 euro) ai Brunello di Montalcino Biondi Santi - Tenuta il Grappo, quindi due magnum di Masseto 2004 (base 1.800 euro), diverse bottiglie di Sassicaia, tra cui una magnum del mitico 1985 (base 1.800 euro), tre verticali e una bottiglia del 1964, annata prodotta solo per la Tenuta San Guido e non commercializzata (base 500 euro), e ancora tanti lotti di Ornellaia, Tignanello, Solaia e Pergole Torte. Passando in Piemonte, da segnalare sei bottiglie di Barolo 2011 Accomasso (base 600 euro), una selezione di Giacosa, Gaja e Conterno, tra cui una magnum di Barolo Monfortino Riserva 2010 (base 1.800 euro) e una bottiglia di Barolo Giuseppe Rinaldi della rara annata 1964 (base 350 euro), e poi cinque bottiglie del Barbaresco Crichet Pajé Roagna del 1999 (base 1.300 euro).
Chiude il catalogo la Francia con la Borgogna e i suoi Domaine più prestigiosi protagonisti: è qui che si trovano i top lot dell’asta, a partire dalla verticale di 8 annate di Montrachet Grand Cru del Domaine de la Romanée Conti (base 50.000 euro), diverse annate di La Tache, la selezione di 13 bottiglie di Grand Cru dell’annata 2009 (base 40.000 euro) e la bottiglia di Romanée-Conti Grand Cru dell’ annata 2001 (base 8.000 euro). Ma anche diversi lotti dei Domaine D’Auvenay, Leroy, Comte Georges de Vogüé e Armand Rousseau, quest’ultimo con una selezione di Chambertin e Gevrey-Chambertin di varie annate e tipologie. Infine, due vere perle in catalogo: il Musigny del 2008 e del 2011 di Roumier (basi 3.500 e 4.100 euro), e tra le chicche, si segnalano quattro lotti del piccolo Domaine di culto Arnaud Ente.
Non mancano infine i vini dei più celebri Châteaux di Bordeaux, come la selezione di tutti i Premier Grand Cru Classé del 1989, per un totale di 11 bottiglie (base 4.500 euro), la cassa Duclot Collection 2004 (base 4.500 euro) e la bottiglia di Château d’Yquem 1927 (base 1.600 euro), così come gli Champagne, dalla sei litri di Cristal 2002 in cassa originale in legno (base 3.000 euro) a diverse bottiglie di Krug Clos du Mesnil Blanc de Blancs dal 1982 al 1995 e del ricercato Salon dal 1997 al 2007. Restando in Francia, da annotare anche una bottiglia di Hermitage La Chapelle Paul Jaboulet Ainé del 1961 (base 3.500 euro) e la selezione di Côte Rôtie La Landonne 1990, la più prestigiosa del Domaine E. Guigal (base 3.000 euro).

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