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ECCELLENZE

Dalla Francia all’Australia, passando per la Georgia, ecco i 9 migliori musei del vino al mondo

“Wine Enthusiast” traccia l’identikit della destinazione perfetta per i wine lover, tra visite virtuali, percorsi immersivi, ristoranti e tasting

Esplorare la cultura del vino, approfondire le tecniche di vinificazione, viaggiare virtualmente nei diversi territori attraverso video e percorsi immersivi e infine, se si vuole, degustare: i musei del vino rappresentano un’esperienza imperdibile per i wine lover, in particolare se si tratta delle migliori destinazioni al mondo. Dalla “Cité Internationale de la Gastronomie et du Vin” di Digione (Francia) al “The New Culture District - Wow” di Porto (Portogallo), dal Babylonstoren” a Franschhoek (Sud Africa) al “Centro nazionale del Vino” di Adelaide (Australia), dal “Museo del Vino” di Tbilisi (Georgia) a The Old Vine House” di Maribor (Slovenia), dalla “Collezione Nazionale Slovacca dei Vini” a Bratislava (Slovacchia) al  “Musée du Vin” di Parigi e la “Citè du Vin” di Bordeaux (Francia), sono 9 le eccellenze internazionali, messe in file da “Wine Enthusiast”, tra le più autorevole riviste del vino del mondo. E che, per WineNews, diventano 10, con il “Muvit-Il Museo del Vino” della Fondazione Lungarotti a Torgiano, che è una vera e propria “perla” nazionale italiana. 
La “Cité Internationale de la Gastronomie et du Vin” a Digione, inaugurata nel maggio 2022, è suddivisa in quattro zone, in cui i visitatori possono imparare tutto sui vini della Borgogna. Nell’area di degustazione, su tre livelli, si trovano 3.000 vini diversi, di cui 250 al bicchiere. La sede comprende anche la “Burgundy Wine School”, con degustazioni che si svolgono in sale con videowall a 360 gradi. Non manca una strada di negozi gourmet e il ristorante “La Table des Climats”, che offre abbinamenti vino-cibo.
Situato in un gruppo di cantine riconvertite sulle rive del fiume Douro, “The New Culture District - Wow” ha aperto le sue porte al pubblico nell’estate del 2020. Qui si possono visitare “The Wine Experience”, per conoscere la storia e la produzione della bevanda; “The Pink Palace”, un museo interattivo che insegna ai visitatori il rosé attraverso una serie di mostre non convenzionali (come una piscina di palline rosa), e la “Wine School”, che ospita regolarmente laboratori e sessioni di degustazione, dalle etichette portoghesi a come abbinare il vino al cioccolato.
Situato nella tenuta vinicola “Babylonstoren” a Franschhoek, in Sud Africa, questo museo è stato inaugurato nel marzo 2022 per “celebrare la storia d’amore dell’umanità con il vino”. I visitatori entrano nel museo attraverso una gigantesca scultura di vite e, una volta all’interno, possono approfondire la coltivazione dei vini di tutto il mondo. Alcune mostre reperti sono tradizionali, come l’esposizione dei cavatappi. Altre sono più contemporanee, come l’area poesia, dove è possibile infilarsi una botte in testa e ascoltare poesie ispirate al vino in sette lingue.
Il “Centro nazionale del Vino” di Adelaide ospita il “Wine Discovery Journey”, mostra interattiva in cui i visitatori possono approfondire le 65 diverse regioni vinicole australiane e prendere parte ad attività pratiche, come la miscelazione virtuale. Al piano terra si trova un Wine bar, dove si possono degustare 120 diverse etichette utilizzando i distributori self-service Enomatic.
La “Collezione Nazionale Slovacca del Vino” si trova nelle cantine in pietra del Settecento di Palazzo Apponyi, nel centro storico di Bratislava: la degustazione di vini esclusiva dà accesso illimitato a 72 varietà di vino slovacco per 100 minuti. Qui si trova anche il Museo della Viticoltura, con reperti che spaziano dagli strumenti per la coltivazione dell'uva agli antichi set per bere il vino.
Il “Musée du Vin” di Parigi si trova a pochi minuti a piedi dalla Torre Eiffel, in un labirinto di cantine a volta che risalgono al 15° secolo. La mostra permanente presenta più di 2.000 oggetti che offrono uno spaccato della vinificazione francese, oltre a laboratori di degustazione di vini, con argomenti spaziano dalla differenza tra Bordeaux e Borgogna al confronto tra vini francesi e stranieri” C’è anche un ristorante, con un menu di piatti classici francesi, come l’Agnello confit e lo Chateaubriand, e una lista di vini con oltre 200 varietà di bottiglie, scelte dai sommelier del museo.
Al Museo del Vino di Tbilisi” è possibile approfondire 8.000 anni di storia della vinificazione georgiana. Tra i manufatti in mostra c’è una collezione di antichi vasi di argilla contenenti residui d’uva che risalgono al 6.000 a.C. Il museo offre visite guidate in inglese che consentono ai visitatori di comprendere più a fondo la cronologia della vinificazione georgiana e l’arte di utilizzare i qvevri, grandi vasi di terracotta affondati nel terreno, per conservare e invecchiare il vino. Il museo dispone di un proprio ristorante, che ospita regolarmente eventi.
La vite nodosa che si increspa sulla facciata della “The Old Vine House”, nella città di Maribor, nel nord-est della Slovenia, è riconosciuta dal Guinness World Records come la vite da produzione più antica del mondo. Piantata più di 400 anni fa, è sopravvissuta a tutto, dall’invasione ottomana di Maribor al bombardamento degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. All’interno del museosi può visitare una mostra sulla produzione vinicola slovena e scoprire la tradizione della “Regina del vino”, un concorso che si tiene ogni due anni per incoronare i vini di Maribor. “The Old Vine House” offre anche sessioni di degustazione in cui è possibile assaggiare i vini locali.
La “Cité du Vin di Bordeaux è uno dei più grandi musei del vino al mondo. All’interno si può scoprire la cultura e la storia mondiale del vino (anche se un’attenzione particolare è riservata a Bordeaux) attraverso una serie di mostre, video, proiezioni, spettacoli, mostre audio e display interattivi. La stazione dei profumi è una delle parti più amate e visitate del museo: qui i visitatori possono annusare alcuni dei profumi che comunemente compongono gli aromi dei vini di tutto il mondo, dai limoni alla carta dei vecchi libri. Il bar, all’ultimo piano, offre una vista a 360 gradi della città.
L’Italia è assente? Non per WineNews, grazie al “Muvit-Il Museo del Vino” della Fondazione Lungarotti a Torgiano (come raccontiamo qui), pionieristicamente fondato 50 anni fa, nel 1974, da Giorgio e Maria Grazia Lungarotti a Torgiano, nel cuore dell’Umbria, dove racconta 5.000 anni di storia e cultura del vino grazie ad una collezione di oltre 3.000 opere che ne fanno “il migliore museo del vino in Italia” anche per il “New York Times”.

 

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