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PARACADUTATI E VIA MARE

Dallo chef spagnolo José Andrés consegnati 32 milioni di pasti alla popolazione di Gaza

Dal terremoto ad Haiti al Covid, dalla guerra Russia-Ucraina all’ultimo conflitto, la sua onlus “World Central Kitchen” interviene in ogni tragedia

Di fronte ad ogni tragedia, in qualsiasi angolo del mondo accada, la “World Central Kitchen”, l’associazione no-profit fondata dallo chef spagnolo due Stelle Michelin José Andrés (che conta 30 ristoranti solo in Usa, da Washington a New York, aperti dopo il licenziamento da El Bulli dello chef Ferran Adrià a Barcellona, e che WineNews ha intervistato, in passato, quando ha rappresentato la Spagna a “Vinexpo” 2017 a Bordeaux) sa farsi trovare pronta, facendo ciò per cui è nata: sfamare chi ne ha bisogno. Una vocazione iniziata nel 2010, come risposta al devastante terremoto che colpì Haiti, e da allora ovunque ce ne sia bisogno i volontari della “World Central Kitchen”, a partire dagli chef di tutto il mondo, riescono a garantire milioni e milioni di pasti. Da quelli distribuiti in piena pandemia Covid, negli Stati Uniti e non solo - che sono valsi allo chef Andrés la copertina del “Time” e il “Basque Culinary World Prize” 2020, ma anche una nomina al Premio Nobel per la Pace nel 2019 - all’Ucraina, nell’emergenza alimentare causata dalla guerra con la Russia. E che ora ha già fornito 32 milioni di pasti caldi a Gaza, paracadutati alla popolazione palestinese affamata nella terribile guerra con Israele, e spediti via mare con la nave di Open Arms in questi giorni da Cipro nella sperimentazione del corridoio umanitario marittimo promosso da Usa, Ue e Paesi arabi, ma anche da altri Stati come l’Italia.
Lottando per evitare il rischio di una carestia, grazie ad un “esercito” di cuochi e volontari locali, l’organizzazione (che, in passato ha ricevuto finanziamenti importanti come da Jeff Bezos, ex ad Amazon, che ha donato 100 milioni di dollari) è attiva anche dentro la Striscia e ha lanciato una raccolta fondi per finanziare 4,7 milioni di pasti nel mese sacro del Ramadan iniziato ieri. Perché, come dice lo chef Andrés, “quando si parla di cibo e acqua, la gente non vuole una soluzione tra una settimana, tra un mese. La soluzione deve essere adesso”.

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