“Caro Phil, ti chiedo di profondere ogni sforzo per scongiurare che l’agricoltura e l’agroalimentare europei - seppure completamente estranei alla controversia - vengano ancora una volta penalizzati. Non sarebbe davvero accettabile se gli agricoltori e le impres dei nostri territori dovessero pagare dazi ad valorem addirittura al 100%, come quelli previsti dalla revisione delle misure in corso”. Così scrive il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, al Commissario al Commercio (e precedentemente all’Agricoltura) Phil Hogan, alla vigilia della missione dello stesso Hogan in Usa, che partirà il 13 gennaio, stesso giorno in cui si chiuderà la consultazione pubblica aperta dal Dipartimento del Commercio Americano, sulla possibile introduzione di nuovi dazi fino al 100% sui vini ed altri prodotti d’Italia e d’Europa.
Una misura che, scrive ancora la Bellanova, “finirebbe per colpire nostre filiere strategiche come quelle vitivinicole, delle carni lavorate, dell’olio d’oliva e degli agrumi”. Con un impatto che, sottolinea il Ministro, non sarebbe sostenibile per le imprese che, “senza adeguata misure compensative, sarebbero di fatto escluse dal mercato americano. In una più ampia prospettiva e come ho già avuto modo di Esprimere in Consiglio, l’Unione Europea dovrebbe dotarsi di un adeguato strumento di intervento in grado di affrontare crisci commerciali come questa, senza intaccare la riserva di crisi della Pac. Certa di un Tuo determinato intervento, conto sulla riuscita della Tua missione”. Come ci conta, e ci spera, tutto il vino italiano, e non solo.
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