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SOVRAPPRODUZIONE

Distillazione di crisi, la Francia del vino ha fretta, ma non sa mettersi d’accordo

La misura dovrebbero riguardare 3 milioni di ettolitri di vino. Dalla Ue 160 milioni, agli Igp almeno 10 euro ad ettolitro in meno degli Aop
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Anche i vini di Bordeaux coinvolti dalla distillazione di crisi

La Francia ha deciso, ormai da settimane, di imboccare la strada della distillazione di crisi per svuotare le cantine ancora stracolme di rossi e rosati senza mercato, e adesso il settore inizia ad avere fretta, come emerge dal messaggio inviato dal consiglio vino di FranceAgriMer al Ministero dell’Agricoltura di Parigi e alla Commissione Europea. L’iter, per i produttori francesi, è piuttosto serrato: entro metà maggio, si dovrà partire, così da avere tempo fino a metà settembre di conferire i vini ai distillatori e, contestualmente, presentare la richiesta di pagamento, così da avere accesso ai fondi europei per la metà di ottobre. Che, ricorda la stessa FranceAgriMer, coprirà solo la prima metà dei pagamenti, perché il sistema di distillazione di crisi pensato dal Ministero dell’Agricoltura prevede il pagamento su due bilanci europei successivi, per un totale di 160 milioni di euro (80 milioni di euro all’anno).

Se la necessità di accelerare sulle tempistiche è condivisa da tutta la filiera, permane una certa distanza sui prezzi da riconoscere ai diversi segmenti: Aop, Igp e Vin de France. Partendo da un presupposto: la distillazione di crisi non è un supporto al mercato, ma un modo per ritirare i volumi in eccesso. Oggetto del contendere, in questo caso, diventa quindi la differenza di “trattamento” tra vini ad Aop e vini a Igp: per i primi si dovrebbe arrivare ad una valutazione di 75 euro ad ettolitro, ed i secondi vorrebbero incassare non meno di 70 euro ad ettolitro.
Il problema, però, è che le due Aop principali coinvolte nella distillazione di crisi - Bordeaux e Côtes du Rhône - hanno rese della metà degli Igp, motivo per cui la differenza, alla fine non potrà essere inferiore ai 10 euro. In termini di quote, inoltre, la distillazione dovrebbe riguardare in tutto 3 milioni di ettolitri di vino: 1,3 milioni di ettolitri di vini Aop (tra i 400.000 ed i 600.000 a Bordeaux, 300.000 ettolitri in Côtes du Rhône e 100.000 ettolitri in Languedoc), 1,3 milioni di ettolitri di vino Igp e 400.000 ettolitri di Vin de France.

I volumi non sono ancora definitivi, così come le cifre, e Jérôme Despey, presidente del Consiglio Vino di FranceAgriMer, coltiva ancora la speranza di convincere la Commissione Europea a concedere una proroga di 40 milioni di euro aggiuntivi, da prelevare dai crediti di riserva destinati alla distillazione di crisi. Che sarebbero particolarmente utili in un frangente come quello attuale, in cui i distillatori hanno aumentato i costi di distillazione da 5 a 5,5 euro ad ettolitro. Ancora più ambizioso l’obiettivo che si è posto Gérard Bancillon, presidente della Confederazione dei Vini a Indication Géographique Protégée (Vin Igp), che vorrebbe dall’Europa una dotazione complessiva di 240 milioni di euro, pari a 80 euro ad ettolitro, senza distinzione di tipologia.

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