Se in Italia, con la pubblicazione del decreto applicativo sul sito del Ministero delle Politiche Agricole, è arrivato il via libera alla distillazione di crisi, che riguarderà 1,5 milioni di ettolitri di vini comuni, per uno stanziamento complessivo di 50 milioni di euro, pari a 27,5 euro ad ettolitro, in Francia la corsa alla distillazione prende alla sprovvista il Governo. Alla fine della campagna di registrazione, chiusa il 19 giugno, le richieste riguardano ben 3,48 milioni di ettolitri, ossia il 74% in più delle previsioni di FranceAgriMer, che aveva stanziato risorse in grado di liquidare ai viticoltori la distillazione di 2 milioni di ettolitri, assicurando 58 euro ad ettolitro per i vini senza indicazione geografica e 78 euro per ettolitro per i vini Dop e Igp.
Proprio i vini a denominazione hanno fatto, in un certo senso, saltare il banco: con 3,1 milioni di ettolitri pronti per la distillazione, cui vanno aggiunti i 384.000 ettolitri di vini generici, il budget di 145 milioni di euro è superato di ben 119 milioni. Per evitare che il 45% di tutto questo vino resti escluso dalla misura, il settore adesso chiede ai Ministeri di Agricoltura ed Economia di allocare nuove risorse. Le trattative sono iniziate già da qualche giorno e, come racconta il sito francese “Vitisphere”, le sensazioni sono positive, anche se qualche dubbio permane su come procedere: una seconda distillazione di crisi o una sola distillazione? E come, considerando che, per fare spazio in cantina, si dovrà fare tutto entro metà settembre? Qualche preoccupazione c’è, perché le distillerie francesi sono pronte ad accogliere un massimo di 2 milioni di ettolitri, il resto andrà inevitabilmente a dopo la vendemmia, o si rischia il sovraccarico, come mette in guardia Bernard Douence, a capo dell’omonima distilleria, che nella sola Bordeaux si è preso in carico ben 700.000 ettolitri.
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