Il 41% dei clienti in enoteca è donna, con una crescita costante negli ultimi anni: le più giovani, in particolare quelle tra 18 e 24 anni, rappresentano la fascia di età con la maggior partecipazione (56%), seguita dalla fascia 25-29 anni, con il 52%. Nell’e-commerce, le donne prediligono i rossi del Veneto, le bollicine lombarde e lo Champagne. Sono questi i dati che emergono dall’Osservatorio Signorvino, la catena di enoteche con cucina che conta 39 punti vendita in Italia (e due all’estero, a Parigi e Praga), con l’apertura prevista di 10 nuove sedi nell’anno in corso, e che, in occasione dell’8 marzo, ha fotografato l’evoluzione delle tendenze di consumo di vino al femminile. Ma è il mondo dell’agricoltura in generale a non poter fare a meno delle donne: secondo i dati Crea, in Italia il 31,5% delle aziende agricole è a guida femminile, contribuendo per il 17,5% alla produzione nazionale. La Festa della Donna deve essere allora “un’occasione in più per promuovere un cambiamento culturale in un mondo, quello agricolo, tradizionalmente a prevalenza maschile”, secondo Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna. Intanto, per festeggiare l’8 marzo, quasi un italiano su due (45%), secondo Coldiretti, regalerà una mimosa o un fiore, che risultano ancora l’omaggio più gettonato, anche grazie all’impegno dei florovivaisti per garantirne la disponibilità, nonostante i gravi problemi causati dal clima. Proprio per l’8 marzo, tra le iniziative che legano donne e vino, c’è la degustazione tutta al femminile a Firenze organizzata dalle Donne del Vino della Toscana, in occasione di “Eccellenza di Toscana” l’8 e 9 marzo
L’Osservatorio Signorvino delle vendite online fotografa un forte apprezzamento da parte delle donne per i vini rossi e le bollicine, con una preferenza particolare per i prodotti provenienti dalle regioni Veneto e Lombardia, ma anche per le etichette di prestigio di Champagne. In testa troviamo i rossi del Veneto, che rappresentano l’11% del valore complessivo delle vendite e il 12% delle quantità vendute. Al secondo posto ci sono le bollicine venete (9% in valore e 17% in quantità). Subito dopo troviamo le bollicine della Lombardia (l’8,2% in valore e 4,8% in quantità, seguite dai rossi del Piemonte, al quarto posto, e dai vini della regione dello Champagne. Infine, in posizione n. 6, troviamo i rossi della Toscana. Le donne da Signorvino non sono solo consumatrici, ma anche protagoniste: il 36% del personale negli store è composto da donne, mentre nelle posizioni di coordinamento la presenza femminile raggiunge il 67%, con un trend di crescita che prevede un aumento del 57% delle assunzioni femminili nei prossimi anni. La parità di genere è perfettamente bilanciata negli uffici, dove il 50% delle risorse è femminile, mentre nel settore logistico e di gestione magazzino le donne rappresentano il 76% del personale.
Secondo un’analisi del Centro studi di Confagricoltura, spiccano, tra i comparti coniugati al femminile, l’agriturismo e le fattorie didattiche (complessivamente il 60% delle imprese). Ed è cresciuta, negli ultimi 12 anni, la presenza femminile negli allevamenti zootecnici, superando il 43%, mentre nelle imprese floricole copre quasi il 52%. Le imprenditrici di Confagricoltura Donna si distinguono per il loro livello di istruzione: 2 su 3 sono laureate, mostrano una naturale inclinazione a investire nel digitale e nella sostenibilità ambientale. “La Giornata Internazionale della Donna, più che una festa, è un’opportunità per riflettere sui traguardi raggiunti e sulle sfide ancora presenti, specialmente in settori come l’agricoltura, dove sono ancora numerose le difficoltà legate allo squilibrio di genere. E deve essere un’occasione in più per promuovere un cambiamento culturale in un mondo, quello agricolo, tradizionalmente a prevalenza maschile”. E’ questo il monito lanciato da Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna, che ricorda come il mondo femminile rappresenti una parte rilevante della forza lavoro, contribuendo con impegno e dedizione allo sviluppo e alla sostenibilità del settore. “É necessario affrontare le questioni ancora aperte superando queste criticità, non solo nel nostro settore - continua Oddi Baglioni - valorizzare l’impegno delle donne imprenditrici, sia nel lavoro che nella vita familiare, è essenziale perché le donne gestiscono anche la cura della famiglia, nella quale sono il punto di riferimento. Chiediamo dunque aiuti specifici, anche a livello europeo, ed una maggiore attenzione da parte del Governo”. Nonostante i progressi compiuti, ancora oggi le donne incontrano ostacoli nel loro percorso sociale e professionale: difficoltà di accesso al credito, poca attenzione alla formazione e, in generale, stereotipi e pregiudizi che limitano le opportunità e la fiducia delle donne nel settore, influenzando negativamente la percezione delle loro capacità e competenze. Proprio per questo Confagricoltura Donna promuove la campagna social #coltiviamoparità, per sensibilizzare sull’importanza della parità di genere e sulla valorizzazione del ruolo delle donne nel lavoro in agricoltura.
Intanto per festeggiare l’8 marzo quasi un italiano su due (45%) regalerà una mimosa o un fiore, che risultano ancora l’omaggio più gettonato, anche grazie all’impegno dei florovivaisti per garantirne la disponibilità nonostante i gravi problemi causati dal clima. Ad affermarlo è una analisi di Coldiretti in vista della Festa della Donna, secondo la quale un altro 14% si indirizzerà verso dolci, cioccolatini o altro mentre un 41% che non farà omaggi. Il clima ha tagliato quest’anno di circa il 15-20% la produzione di mimose, a causa delle anomalie climatiche, con la fioritura anticipata a causa di un gennaio insolitamente caldo, a cui hanno fatto seguito sbalzi termici e maltempo, senza dimenticare la proliferazione di parassiti che hanno attaccato la pianta. In Liguria, dove si coltiva oltre il 90% della produzione nazionale, la mimosa è sbocciata prima nell’entroterra che sulla costa, a causa dell’aumento dell’umidità, un fenomeno insolito che conferma quanto gli standard del passato non siano più affidabili. Anche quest’anno si conferma comunque la tendenza ad abbinare alle mimose altri tipi di fiori come anemoni, ranuncoli, gerbere o violeciocca. Complessivamente sono circa 1,2 milioni di chili le mimose, l’equivalente di 12 milioni di mazzetti da 100 grammi l’uno, che saranno destinate in Italia al mercato interno in occasione della Festa della Donna, secondo una stima di Coldiretti, pari a oltre la metà della produzione italiana, nella quale gioca un ruolo importante anche l’export.Il consiglio è di acquistarli direttamente dai florovivaisti, nei vivai o comunque nei canali che certificano la provenienza nazionale delle mimose, per non alimentare l’abusivismo dei venditori improvvisati e salvare le tasche. Acquistando fiori italiani, infatti, non solo si supportano le imprese, l’occupazione e il territorio, ma si contribuisce anche a fronteggiare un periodo reso difficile dall'aumento dei costi energetici.
E nell’ambito delle iniziative che legano donne & vino, l’8 marzo la Stazione Leopolda di Firenze sarà lo scenario per una degustazione tutta al femminile in occasione di “Eccellenza di Toscana” (8 e 9 marzo), intitolata “I vini Docg della Toscana al femminile”, guidata da Ilaria Lorini, Miglior Sommelier Toscana Ais 2024 e Lucrezia Caverni, Donna del Vino, sommelier e degustatrice Ais, che metteranno in fila 8 delle 11 Docg toscane con etichette firmate da donne. “Le 120 Donne del Vino toscane rappresentano, in questa bella occasione, tutte le cantine italiane a guida femminile, che sono il 28% del totale” spiega la delegata toscana Donatella Cinelli Colombini. Il secondo appuntamento dell’8 marzo delle Donne del Vino toscane è una cena con la presentazione del libro di Barbara Amoroso Donatti, in collaborazione con il Centro Antiviolenza Valdelsa, alla presenza del Governatore della Toscana Eugenio Giani: un manuale per riconoscere i segnali della violenza di genere e aiutare le donne ad individuarli per salvarsi la vita.
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