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Dopo il Brunello, il Barolo sceglie altri due compagni di viaggio per puntare alla conquista dei mercati esteri: Barbaresco e Franciacorta. Il primo appuntamento con i due Consorzi a Zurigo, il 15 maggio, tra seminari e degustazioni guidate

Italia

Il Barolo sceglie la politica del “doppio forno” per promuoversi all’estero e, dopo la partnership con l’altro grande rosso del Belpaese, il Brunello, a cui è legato da “BaroloBrunello”, la degustazione itinerante ideata da WineZone, adesso ha un nuovo compagno di viaggio, o meglio due: il Barbaresco, vicino di casa e nello stesso Consorzio, e le bollicine del Franciacorta, tanto diverso quanto simile nell’impegno a produrre vini di qualità senza perdere mai di vista il legame con il loro territorio. Una comunanza di vedute capace di far incontrare i due Consorzi, che hanno deciso di sfruttare forze e competenze acquisite in una strategia comune di promozione, puntando su un punto di forza preciso, l’attrattività dei due brand, per conquistare i mercati esteri. A partire da Zurigo, in Svizzera, dove il 15 maggio, nella cornice del Park Hyatt il vertice dei grandi vini rossi delle Langhe e dei differenti Franciacorta incontrerà media e operatori tra seminari di degustazione tenuti da esperti sommelier e l’opportunità di approfondire la cultura gastronomica italiana.

Ma non è che la prima tappa di un percorso nato dalla condivisione di posizionamento e obiettivi di vendita, che punta a fare sistema scambiandosi reciprocamente esperienze e conoscenze, in Italia e all’estero. “Franciacorta è il risultato della passione, della dedizione e della tenacia di persone che con sensibilità e lungimiranza hanno saputo creare novità e successo - spiega Vittorio Moretti, presidente del Franciacorta - riuscendo a sviluppare una Denominazione riconosciuta come uno dei migliori ambasciatori del Made in Italy, dall’elevata qualità e dalla spiccata personalità. Un successo che ora vogliamo portare anche all’estero dove l’aumento a doppia cifra del 2016 ci incoraggia a proseguire l’attività di penetrazione”. “Il successo mondiale di Barolo e Barbaresco - dice Orlando Pecchenino, presidente Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani - arriva da un combinazione di tradizione e innovazione. La creatività artigiana che incontra l’intraprendenza imprenditoriale, l’amore per il terroir che sa aprirsi al mondo. Ormai Barolo e Barbaresco toccano l’80% di export. Abbiamo scommesso sulle Menzioni Geografiche Aggiuntive, i “cru” delle due docg, angoli di collina che raccontano meglio la storia e le storie della viticoltura di Langa”.

Info: www.langhevini.it e www.franciacorta.net

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