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Dopo la Francia, anche la Spagna pensa alla distillazione di crisi per equilibrare domanda e offerta

DISTILLAZIONE DI CRISI, OCM, VINO ROSSO, Mondo
Troppo vino, la Spagna ricorre alla distillazione

Il vino vive un momento di passaggio, in cui da un lato il commercio mondiale e i dati economici raccontano una sostanziale crescita del comparto - seppure a velocità diversa tra Paese e Paese -, mentre dall’altro i consumi, in termini di volumi, registrano cali, anche evidenti, su diversi mercati. Nasce, così, un problema di sovrapproduzione, che riguarda in maniera particolare due dei tre principali produttori mondiali di vino: Francia e Spagna. Oltralpe, FranceAgriMer ha stimato in 2-2,5 milioni di ettolitri la quantità di vino destinata alla distillazione, per rispondere in maniera immediata alla congiuntura economica, di cui 250-350.000 dal Rodano, ed 1-1,5 milioni di ettolitri da Languedoc e Occitania.

In Spagna, invece, sono le Cooperativas Agro-alimentarias de España, l’organizzazione che riunisce le cooperative agrarie del Paese, a sollecitare con forza la distillazione, attraverso il proprio Consiglio Vino, che la considera come una misura imprescindibile per riequilibrare un settore che, dopo la mazzata della pandemia di Covid-19, ha dovuto fare i conti con il boom dei costi energetici e delle materie prime, che ha causato la frenata dei consumi, domestici ed internazionali. Senza considerare che, proprio a causa dell’inflazione, i consumi interni di vino sono calati dell’8% nel 2022.
La richiesta di accedere alla distillazione di crisi, prevista dall’Ocm e che dovrebbe riguardare 3 milioni di ettolitri di vino rosso spagnolo, è stata inoltrata alla giunta direttiva della Organización Interprofesional del Vino de España, con la speranza, così, di riportare in equilibrio offerta e domanda di vino rosso sul mercato.

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