Risale al 1696, quando Re Luigi XIV era all’apice del suo potere in Francia e la Repubblica di Venezia combatteva contro l’Impero Ottomano, il Cognac più antico del mondo: lo ha certificato ufficialmente il team del “Guinness World Records”. Racchiuso in una bottiglia di cristallo, a sua volta protetta da una cupola di vetro (che ne ha aiutato la conservazione), è stato venduto all’asta nel 2020 per 150.000 dollari. Ma sono molte le curiosità eroiche entrate a pieno titolo del libro dei primati: dal vino più antico, prodotto addirittura nel Neolitico e ritrovato in Georgia, alla cantina più a Nord del mondo (si trova ad Horten, in Norvegia), dalla bottiglia di vino più grande (contiene oltre 3.000 litri) a quella più piccola (75 millilitri), dalla wine list più ampia (con 1.746 referenze) alla sciabolata simultanea più numerosa (in Svizzera, con 487 bottiglie).
Il team del “Guinness World Records” ha certificato il Cognac prodotto da Jules Robin & Company nel 1696 come il più antico in assoluto. Il liquore è stato conservato in una straordinaria bottiglia di cristallo e fregi dorati, con incisi il nome del produttore e l’annata. La bottiglia su appoggia su una base in pietra verde con lettere dorate, ed è corredata da un calice e da un un tappo decorato. L’insieme è racchiuso in una cupola di vetro, che ha aiutato il Cognac a rimanere in perfette condizioni negli ultimi 328 anni. Nel 1696, quando il Cognac fu prodotto, Luigi XIV era all'apice del suo potere in Francia, dopo aver concluso la Guerra dei Nove Anni firmando il Trattato di Torino; Re Guglielmo III era ancora sul trono in Inghilterra, dopo aver sventato un tentativo di assassinio da parte di cospiratori; le forze francesi e inglesi si stavano battendo per la supremazia nel Nord America, mentre le truppe della Repubblica di Venezia e dell’Impero Ottomano si scontravano vicino ad Andros.
In quel momento storico l’industria del Cognac stava maturando: le sue radici risalgono infatti al XVI secolo, quando i commercianti olandesi visitavano il sud-ovest della Francia per acquistare vino e altri beni. Sfortunatamente, il vino faceva fatica a rimanere fresco durante il lungo viaggio di ritorno nei Paesi Bassi, così i produttori francesi iniziarono a distillarlo due volte, il che portò alla creazione del Cognac. Alla fine del Seicento le tecniche di distillazione erano migliorate ed il brandy della regione di Cognac era riconosciuto come superiore all'acquavite prodotta altrove. Questa è l’unica bottiglia nota di quell’epoca ancora esistente. Il produttore la diede a Edmond Jaulin, uno dei co-fondatori del marchio Jules Robin, e alla fine trovò la sua strada in una collezione privata in Francia durante gli anni Cinquanta del Novecento. La bottiglia fu riscoperta nel 2018 e acquistata dal suo proprietario per una somma non rivelata. Poi è stata venduta all’asta nel 2020, per 150.000 dollari, Si pensava fosse il Cognac più antico esistente e questo status è stato ora confermato dal Guinness dei Primati. Il Guinness World Record era precedentemente detenuto da un Cognac di Gautier, distillato nel 1762, quindi questa bottiglia ha battuto il record di 66 anni.
Ma sono tante le curiosità enoiche tra le migliaia raccolte ed aggiornate ogni anno dal libro dei record mondiali. Il vino più antico del mondo, presumibilmente, è stato prodotto nel Neolitico, tra il 6.000 ed il 5.800 a. C., in Georgia. La bottiglia di vino più grande mai prodotta e messa in commercio è alta 4,17 metri, larga 1,21 metri, ideata dallo svizzero André Vogel nel 2014, e contiene 3.094 litri di vino. La più piccola, invece, è stata progettata dal designer californiano Steve Klein: misura appena 3,4 centimetri, e tappata ed etichettata è stata messa in vendita con i suoi 75 millilitri di vino. Il più grande wine tasting di sempre è stato ospitato nella Plaza de Toros di Aranda, nel Duero, nel 2006, con 5.095 wine lovers. La cantina posta più in alto è la “Cellar in the sky” della CN Tower di Toronto. La botte più grande del mondo, invece, può contenere 42.909 litri di vino, ed è stata prodotta da Garbellotto, a Conegliano, nel 2013. Al ristorante “Chiggeri” di Città del Lussemburgo la wine list più estesa, con 1.746 etichette. Il record del maggior numero di bottiglie aperte in simultanea appartiene a “La Scucunada”, ristorante svizzero che, a fini benefici, ha fatto da cornice all’apertura contemporanea di 1.054 bottiglie di Champagne. Sempre in Svizzera, nel 2015, è andata in scena la sciabolata simultanea di 487 bottiglie di bollicine, a Mendrisio. Invece il vino al calice più costoso è il primo bicchiere di Beaujolais Nouveau 1993 venduto in un pub di Beaune per 1.382 euro. La bottiglia più antica mai battuta in un’asta è un Imperial Tokay del 1646, comprato nel 1984 per appena 405 sterline. Infine, la cantina più a Nord del mondo appartiene a “L’Esprit d’Edvard Munch” di Horten, in Norvegia, latitudine 59º45’N, mezzo ettaro di Pinot Nero impiantato nel 1992 e in produzione, con la prima annata, dal 1995.
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