Nonostante una situazione disastrosa per la produzione di miele italiano 2021, dove le stime di un calo del 95% sulla media sembrano addirittura ottimistiche, come ha sottolineato nei giorni scorsi a WineNews Francesco Panella, apicoltore e per anni guida dell’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani (Unaapi) (secondo cui “le api non producono quel surplus che serve all’uomo per fare miele, ma non hanno abbastanza cibo per sopravvivere. E non per un’annata scarsa, ma per effetti di un cambiamento climatico che sentono molto prima e che arriveranno anche per l’uomo”), l’Italia resta una della patrie nobili del miele mondiale, sia per qualità che per la grande biodiversità che, anche in questo campo, sa esprimere. E ad eleggere il miele migliore legato alla sua città di produzione, è stato il Concorso del “Miele del Sindaco” n. 11 delle Città del Miele, che ha visto la vittoria del miele di castagno candidato dal Sindaco di Amaroni (Catanzaro), prodotto da Clemente Olivadoti, figlio di uno degli apicoltori storici del piccolo paese delle Calabria. Ricco di fruttosio, il miele originato dal nettare di “castanea sativa” è scelto dai consumatori per il suo sapore amarognolo, più o meno forte secondo il territorio d’origine. Ha un aroma intenso, penetrante, leggermente legnoso ed è facilmente riconoscibile per il classico colore ambra scura. È un miele a “identità nazionale”, ovvero diffuso in tutte le regioni italiane, ma pochi sanno che la Calabria è la seconda regione in Italia per estensione di castagneti, subito dopo la Campania.
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