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INVESTIMENTI

È la passione a spingere gli investimenti in fine wine: il wine investor italiano secondo eWibe

In termini di budget, un investitore su due (53,2%) dedica al vino fino al 5% del proprio portafoglio, il 29,9% tra il 5% e il 10%

A differenza di settori come l’arte e i gioielli, investire in fine wine è decisamente più accessibile: il mercato, ancora molto vivace, è alla continua ricerca di nuovi territori e nuove etichette, scambiate spesso a prezzi alla portata di qualunque piccolo risparmiatore. Che, dalla sua, ha ormai diversi canali su cui puntare, specialmente online, che gli permettono di gestire portafogli più o meno grandi con una certa semplicità. Chi investe nel vino, però, non lo fa solo per mere motivazioni economiche, anzi, come rivela il ritratto del wine investor tratteggiato dal live market dei fine wine eWibe, il 50,9% degli utenti della piattaforma di trading dichiara che è la passione per il vino a spingerlo a investire, mentre il 32% lo fa essenzialmente per diversificare il portafoglio. Il 12,1%, infine, investe poiché è attratto della elevata potenzialità di questo asset alternativo che negli ultimi 10 anni ha generato una crescita cumulata pari al +94%.

In termini di budget, un investitore su due (53,2%) dedica ai fine wines fino al 5% del proprio portafoglio investimenti, il 29,9% tra il 5% e il 10% e il 10,4% investe fino al 20% del capitale in vini pregiati. Il vino rosso la fa da padrone, scelto nel 82% dei casi, seguito dalle bollicine (17%) e dai bianchi (1%). Il 45,9% investe su vini provenienti dalla Toscana, seguita da Bordeaux (20,1%), Champagne (15,2%) e Piemonte (15,2%). A livello regionale, 4 investitori digitali su 10 (40,8%) sono residenti in Lombardia, seguiti dalla Toscana (9,3%) e dal Veneto (8,2%), e nel 38% dei casi hanno un’età compresa tra i 27 e i 32 anni, seguita dalla fascia 33-38 anni (18%) e da quella 39-44 anni (14%).

“Il settore dei vini pregiati da investimento si sta evolvendo: accanto ai collezionisti tradizionali, sta emergendo la figura dell’investitore digitale, un utente appassionato e curioso”, commenta Edoardo Maria Lamacchia, fondatore e Ceo di eWibe. “Questa nuova generazione di investitori è sempre alla ricerca del maggior numero di informazioni possibili sul mondo dei fine wines, oltre che di formazione, perché anche investire in un asset alternativo con una forte componente passionale come il vino, richiede sempre un alto livello di attenzione. La nostra mission è proprio questa: permettere a tutti di investire in questa passion asset in autonomia, ma con gli strumenti necessari per operare consapevolmente. Attraverso la piattaforma di eWibe vogliamo aprire sempre di più un mercato con forte potenziale, ma tradizionalmente chiuso e riservato ai collezionisti. Questo mercato - conclude Lamacchia - negli ultimi dieci anni è cresciuto del 94% e ci aspettiamo che continui a generare significative performance positive”.

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